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Appunti & virgole

L’Atalanta in Champions, che musica: lezione di calcio spettacolo con eurogol

Dimenticata Napoli e ribaltato lo 0-4 di Zagabria un anno fa. Papu trascinatore di una squadra ad alta qualità con Ilicic e Miranchuk in più

Una volta la chiamavano la regina delle provinciali. Adesso, pronti via, è già la regina della Champions.

Per carità, onore al Bayern che strapazza l’Atletico, ma scusate: questa Atalanta che conquista subito la copertina, la prima pagina della Coppa dalle grandi orecchie, l’avevate immaginata? Soprattutto dopo la scoppola di Napoli, anche se per la verità erano tutti convinti che sarebbe stata tutta un’altra pagina, quella in Danimarca.

Però dal dire al fare… pensare che gli stessi giocatori, Gollini e Masiello a parte, erano in campo un anno fa a Zagabria, quando furono travolti dalla Dinamo. E in un anno Gasperini e i suoi ragazzi hanno ribaltato tutto. Macché un anno: sono bastate tre partite storte della scorsa stagione per far vedere qual è la vera Atalanta. Ora ancora più forte, vedere e rivedere per credere il gioiello Miranchuk e la sua perla, primo gol russo nei 113 anni di storia atalantina.

La copertina di questa EuroAtalanta spetterebbe per la verità a un Papu Gomez stellare, da Pallone d’oro come aveva detto qualche giorno fa Gianluca Vialli. Gomez è l’Highlander che in ogni partita regala giocate e gol da campione e sembra quasi che abbia stretto un patto con i tifosi bergamaschi, lui che è molto personaggio social ed è una bandiera della squadra, un esempio per tutti.

Ma questo Papu che si schermisce quando gli chiedono come fa a segnare tanti gol e tutti bellissimi e quasi si giustifica dicendo che “è un caso, o forse adesso sto provando di più”, sembra quasi che voglia ricompensare i tifosi impossibilitati a vederlo allo stadio regalando una prodezza dopo l’altra. E fra un po’ anche il ct dell’Argentina capirà quanto può essere prezioso il numero 10 dell’Atalanta, altrimenti meglio che lo lasci a Zingonia a insegnare calcio ai giovani…

Certo, l’Atalanta che ribalta lo 0-4 di Zagabria è molto altro, oltre a Gomez. Intanto, “tutta la squadra dimostra un grande attaccamento alla maglia e alla sua città”, parola del Papu. E, come ha aggiunto simpaticamente il capitano, per esempio i due di centrocampo, de Roon e Freuler, “sono due animali, corrono e arrivano ovunque”. O una difesa un po’ più attenta, dove Romero quasi a fine partita si ricorda di essere quello che si beccava tanti cartellini, però anche lui cancella presto il disastro di Napoli. Forse non diventerà un nuovo Montero, chissà, ma il ragazzo ha buone qualità e si vedono.

Ecco, quante volte anche durante la telecronaca di Sky o nei commenti successivi avete sentito ripetere la parola qualità, su questa Atalanta che nonostante il diluvio (roba da non stare in piedi) dava lezione di calcio?

Si è capito dopo pochi minuti che il confronto con i danesi non poteva essere di pari livello, che i ‘nostri’ dopo il quarto d’ora accademico di ambientamento hanno cominciato a dare del tu al pallone con la facilità dei momenti migliori. E non c’è stata storia.

Ma nel calcio si sa benissimo che non basta essere più forti tecnicamente, ci sono altre variabili che possono stravolgere i risultati, come lo Shakhtar che va a vincere a Madrid. Se non ci sei con la testa, oltre che con le gambe, se arrivi su ogni palla dopo gli altri, in Europa paghi, come del resto ormai anche in Serie A.

L’Atalanta ha preso le misure dell’avversario e poi l’ha messo alle corde, riproponendo quell’intensità di azioni che a Napoli si era dispersa, riprendendo a volare con le sue ali, che sono uno dei fiori all’occhiello del laboratorio Gasp.

La Champions aveva lasciato Ilicic superstar a Valencia e lo ritrova tra i protagonisti, d’altra parte il Professore non poteva mancare alla lezione impartita dalla Dea. Il gol arriverà, intanto si comincia con un assist per un altro mancino da urlo, quel Miranchuk che si presenta con un capolavoro. E promette altri colpi d’autore.

Gioco, partita, incontro si direbbe. Siamo solo all’inizio, è vero, ma cominciare bene era fondamentale. Molto bene. Martedì c’è già l’Ajax per l’esordio di Bergamo in Champions e in mezzo una Samp che non sarà una passeggiata. Ma la vera Atalanta è tornata.

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