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La testimonianza

“Mio figlio, disabile grave, senza maestra di sostegno: non può stare a scuola”

Alessandra Suardi, di Dalmine, racconta l'incubo che sta vivendo: "Nella materna di mio figlio solo tre insegnanti di sostegno per otto bambini disabili". Il Provveditorato: "L'85% dei nominati ha rinunciato al posto"

Otto bambini con disabilità, di cui cinque gravi, e tre sole insegnanti di sostegno. “Nel tempo cosiddetto scoperto mio figlio lo devo portare a casa, ma lui ha diritto anche a quelle ore di istruzione”.

L’appello di Alessandra Suardi è l’appello di altre mamme bergamasche e italiane che in questo avvio di anno scolastico stanno vivendo un incubo: in troppe scuole mancano le insegnanti di sostegno e gli alunni con disabilità non possono essere seguiti a dovere.

Come nel caso di Gabriel, figlio di Alessandra. Ha 6 anni e alla nascita gli è stata diagnosticata una encefalopatia epilettica farmacoresistente, una malattia rara chiamata anche sindrome di Lennox-Gastaut. “Mio figlio cammina in punta di piedi, ha iniziato molto tardi, a 4 anni, dopo tanta fisioterapia – racconta Alessandra -. Non parla, dice solo qualche parola ogni tanto, e fino a due anni fa aveva venti crisi al giorno. Ora, dopo un mese di ricovero in ospedale al Borgo Trento di Verona, le cose vanno un attimo meglio ed è passato ad avere ‘solo’ tre-quattro crisi, per lo più la notte. Ci sono pochissimi casi in Italia, questa sindrome è ancora in fase di studio”.

“Da quando ha iniziato la materna alla Rodari di Dalmine ha sempre avuto la copertura totale, 25 ore con il sostegno e 10 con l’assistente educatrice. Dalle 9 alle 16. Da quest’anno – spiega ancora la mamma di Gabriel – queste ore sono drasticamente diminuite. L’assistente educatrice è rimasta a 10 ore la settimana, mentre il sostegno manca totalmente. Il provveditorato studentesco ha mandato tre insegnanti di sostegno da 25 ore l’una a settimana, ma queste da sole devono coprire otto bambini con disabilità, di cui cinque gravi”.

Le ore scoperte si ripercuotono sul percorso di insegnamento di Gabriel e di tutti gli altri bambini con disabilità che frequentano la scuola: “Il mercoledì e il venerdì lo porto a casa tre ore prima della normale conclusione delle lezioni – continua Alessandra -, mentre il lunedì, il martedì e il giovedì Gabriel resta fino alle 16 ma per diverso tempo è senza l’insegnante di sostegno. Questo comporta dei rischi altissimi, perché potrebbe avere una crisi da un momento all’altro e necessita di un’assistenza totale, che non viene garantita”.

“Io lavoro come operaia in un’azienda della Bergamasca e ora sto usufruendo del congedo straordinario retribuito previsto dalla legge 104 – spiega la mamma di Gabriel -. Ma non potrò organizzarmi in questo modo per sempre. Per fortuna i miei datori di lavoro mi hanno dimostrato grande disponibilità, altrimenti oggi sarei potuta essere disoccupata”.

Infine, la richiesta: “Al provveditorato chiediamo che mandi qualcuno al più presto, ormai siamo alla fine di ottobre e questa situazione è gravissima sia per mio figlio, sia per la mia famiglia, sia per la scuola”.

Sulla questione è intervenuta anche la dirigente Urs Patrizia Graziani, che ha spiegato di essere consapevole del problema: “Ma tanti posti sono rimasti vacanti per rinuncia degli stessi insegnanti. Pensate che abbiamo avuti picchi di rinunce che hanno toccato anche l’85%. Il motivo io non lo so, mi limito a parlare dei numeri”.

Anche Paola Manzullo, segretaria generale di Cisl Scuola Bergamo, fatica a spiegarsi una percentuale tanto alta di rinunce: “Ci stiamo interrogando tutti sulla situazione, ci aspettavamo una risposta diversa – spiega -. Ad agosto a Bergamo sono arrivate 26.500 domande per le scuole di primo e secondo grado. Un numero simile di rinunce è inspiegabile”.

“Probabilmente – continua Manzullo – gran parte della colpa va attribuita alle Gps (Graduatorie Provinciali Supplenze, ndr), per le quali il sistema ha presentato sin da subito diverse criticità: un po’ per le continue modifiche, un po’ per i diversi blocchi che ha avuto, un po’ per il poco tempo messo a disposizione degli insegnanti per presentare la domanda. Tanti di questi hanno inserito dei punteggi sbagliati e, per evitare conseguenze, hanno deciso di tirarsi indietro una volta nominati”.

La risposta della dirigente scolastica

Spett Redazione di Bergamonews,
Sono la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Aldo Moro di Dalmine e scrivo con riferimento all’articolo di ieri, 21 ottobre, “Mio figlio, disabile grave, senza maestra di sostegno: non può stare a scuola”, a firma Luca Bassi.
Nelle scuole dell’infanzia che dirigo, le scuole statali di Dalmine, sono presenti diversi bambini disabili, cui spetta l’insegnante di sostegno. L’Ufficio Scolastico ha assegnato 11,5 posti di sostegno, complessivamente per le quattro scuole dell’infanzia, tra cui la Rodari. Come già chiarito nell’articolo le operazioni di nomina sono state lunghe e caratterizzate da un gran numero di rinunce. Nel frattempo gli insegnanti di sostegno sono stati da me assegnati, mano a mano che prendevano servizio, ai diversi plessi, con particolare riguardo alle situazioni più gravi e tenuto conto delle risorse già disponibili. Dall’ufficio scolastico, terminate le nomine, sono arrivati 9 insegnanti. Gli ultimi 2,5 saranno nominati dalla scuola, che sta procedendo con le convocazioni.
In questo periodo tutti i bambini sono venuti a scuola e se, soprattutto nella prima fase dell’anno scolastico, è possibile che si concordi con i genitori un progetto educativo che comporti un inserimento graduale, questo avviene sempre nell’interesse esclusivo del bambino e in accordo con la famiglia.
Nel caso in questione si è disposto delle risorse della scuola in modo che, anche in attesa dell’insegnante di sostegno, nella sezione fosse sempre presente un docente aggiuntivo, per 25 ore, che vanno ad aggiungersi a quelle dell’assistente educatore. Ciò nonostante la signora intervistata ha concordato con le insegnanti che, finché non sarà nominato il docente di sostegno, ritirerà il bambino tre ore prima per due pomeriggi.
Prevedo che le operazioni di nomina si concludano settimana prossima, con l’arrivo degli ultimi insegnanti.
Ho scritto queste poche righe al fine di chiarire la posizione della scuola in questa vicenda.
Elena Maffioletti

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