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130 ragazzi all'anno

Lo spazio autismo spegne 20 candeline e apre in via Moroni

Ne parla la responsabile Maria Carolina Marchesi: presto un concorso per due borse di studio a tema

Martedì 20 ottobre 2020 è una giornata speciale per cittadini di Bergamo molto speciali: il centro spazio autismo cittadino compie ufficialmente venti anni. La voce della responsabile dello spazio, Maria Carolina Marchesi (ex assessore alle Politiche sociali nella prima Giunta Gori), è rotta dalla commozione nel percorrere la storia del centro.

“Ho iniziato ad occuparmi di autismo molti anni fa e negli anni Novanta era ancora un mondo sconosciuto dal punto di vista sanitario, per non parlare dell’aspetto didattico, in tutto ciò che comporta la gestione di un bambino autistico. Per formarci mi ricordo che sono venuti degli esperti dal Belgio che ancora collaborano con noi. Da allora sono cambiate tante cose: anche se c’è continuamente da imparare nuovi bellissimi aspetti di questa realtà e c’è ancora molto da lavorare sull’accettazione sociale”, racconta Marchesi.

In vent’anni il centro ha sostenuto circa 2.600 ragazzi dai 2 ai 17 anni (circa 130 l’anno), 1600 al Centro musica (inaugurato nel 2004) e 33 adulti attualmente ospitati al Centro socio educativo per l’autismo. Un ventennio intenso, ricco di soddisfazioni e di conquiste, come l’apertura di un appartamento dedicato ai ragazzi autistici del Centro, in via S. Tomaso, dove poter imparare l’autonomia di una vita indipendente.

Ultimo grande traguardo con cui festeggiare con gioia l’anniversario del 2020 è l’inaugurazione del nuovo spazio per il negozio dello spazio autismo. Da Via Pignolo 9/b, infatti, si trasferirà in via Moroni 105.

“Aule grandi, luminose, bellissime per il laboratorio dedicato ai ragazzi e per esporre gli oggetti, da quadri a orecchini realizzati da loro. Un atelier dove i giovani del Centro lavorano e possono costruire relazioni nuove con i visitatori”, continua Marchesi.

In occasione del ventennale del centro verrà anche indetto un concorso per due borse di studio, ciascuna da 3mila euro, dedicata a studenti, educatori, insegnanti che lavorano quotidianamente per l’autismo, con lo scopo di finanziare ancora di più la formazione su questo mondo su cui ancora c’è tanto da sapere.

“Pensiamo anche ad aprire un corso di formazione sulle nuove tecnologie dedicato a ragazzi e ragazze con autismo ad alto funzionamento, mirato all’inserimento lavorativo”.

Per ricostruire e celebrare la storia del centro verrà anche pubblicato un libro che raccoglie le testimonianze di insegnati, educatori e volontari che hanno lavorato come presenza educativa in tutti questi anni di centro.

“Siamo molto felici anche di questo risultato. Sfogliando le pagine sono in grado di rivivere tutto. Riguardando indietro mi rendo conto di quanto abbiamo fatto: dall’inizio della nostra storia alla pandemia che ha visto in grande difficoltà le famiglie dei nostri ragazzi che continua tutt’ora per la ripresa di una routine che si era spezzata”, conclude Marchesi.

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