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La “chiamata” nella Scuola di Stato mantiene un’aura magica e fatale

Il mondo della scuola visto da un docente di Bergamo che ottiene finalmente la cattedra in una scuola sul lago d’Iseo. Paese non lontanissimo, ma nemmeno alle porte della città. Marco P. racconterà la sua esperienza nella rubrica Pensilina 9.

Marco P. è un docente di Bergamo che ottiene finalmente la cattedra in un paese del lago d’Iseo. Inizia un cambiamento radicale della propria vita che da oggi racconterà per Bergamonews per conoscere il mondo della scuola da un altro punto di vista. Qui la prima puntata. 

È venerdì 18 settembre, sono passate poco più di 24 ore dalla “chiamata” e mi rendo conto che in realtà il PDF “Individua”, contenente il mio incarico di un anno nella Scuola Statale (PDF che, per inciso, io avevo scoperto soltanto dieci ore dopo e cioè nella tarda serata di giovedì 17) era già presente nella piattaforma sigeco.nomine.it dalle 12,56.

Questa cosa mi ha fatto riflettere: per qualche motivo, di natura non solo legale o formale, la “chiamata” nello Stato, nonostante le nuove tecnologie, continua a mantenere un’aura magica e fatale. Mi pare di aver capito che, un tempo, avveniva tramite telegramma; ora arriva tramite questo nuovo portale, via Internet. Ma la sostanza non cambia: migliaia e migliaia di aspiranti bidelli (personale ATA, per quanto politically correct, non si può sentire a mio avviso!), amministrativi, assistenti o insegnanti della Scuola Pubblica, come me, durante l’estate vivono un periodo di sospensione nel quale attendono un ruolo e una destinazione ignoti. Poi tutt’ad un tratto, quasi per incanto, arriva un avviso e in circa 48 ore devi scegliere. E se rinunci, o peggio ancora, non ti accorgi di essere stato chiamato, rischi di perdere il posto. Non c’è qualcosa di magico e, allo stesso tempo, di drammatico in tutto questo?

Non parlo tanto per me che abito a Bergamo e che, tutto sommato, avevo già il mio posto di lavoro e dovevo soltanto decidere se accettare o non accettare di vivere questa nuova esperienza… parlo di quelle migliaia di persone che nella “chiamata” vedono il futuro, il riscatto, la speranza, il cambiamento. Penso, per esempio, a tutte quelle persone che da altre parti d’Italia, soprattutto dal centro-sud, compilano la domanda nelle graduatorie di una provincia come la mia. È come se comprassero un biglietto della Lotteria Italia, soltanto che, se hai le carte in regola, ci sono molte più probabilità di vincere. L’unico problema è che, non trattandosi di soldi da spendere come ti pare, ma di un lavoro da svolgersi in un determinato luogo, dopo la chiamata hai circa 48 ore per riorganizzare velocemente la tua vita. Ricevi il fatidico PDF, scopri dove andrai a finire per circa un anno, e in poche ore devi prenotare un aereo, un treno, un tragetto, oppure partire con un auto e sperare che non ci sia nessun intoppo. Devi chiamare qualche amico o conoscente che già vive “su al Nord” e chiedergli ospitalità per qualche notte, il tempo di capire un po’ come funziona… prenderti un bed & breakfast o un appartamento o, più spesso, una stanza in affitto. A prezzi elevatissimi, perlopiù!

Se hai un partner o un figlio o più figli devi decidere in quattro e quattr’otto come fare: i figli, per esempio, te li porti “su al nord”, sradicandoli dal luogo in cui sono nati e cresciuti e sperando che li prendano nelle scuole della tua nuova destinazione? Oppure li lasci “al paesello” sapendo che per almeno un anno li vedrai pochissimo e che verranno “tirati su” dal partner, dai nonni o dai parenti, ma in ogni caso non da te…??!

Tutte queste, però, sono considerazioni che faccio oggi, a posteriori. Nei giorni in cui hanno chiamato me, nato e cresciuto a Bergamo seppur con origini siciliane da parte di padre, la scelta è stata meno drammatica e più semplice. E, tornando al mio venerdì 18 settembre 2020, dopo la sbornia della nottata precedente passata a brindare con gli amici per l’avvenuta chiamata, mi ritrovo a controllare gli orari dei mezzi pubblici, i costi dell’abbonamento e i chilometri che separano Bergamo dalla mia destinazione in riva al lago…

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