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Il fenomeno

Il Catcalling non è un complimento: la molestia verbale che ogni donna ha subito

Complimenti non richiesti fatti per strada, fischi e apprezzamenti, una lunga serie di molestie verbali che fanno sentire sbagliate e in colpa le donne, vittime di un fenomeno che nasce a partire dalle strade

Spesso quando si parla di molestie l’immagine che ci viene in mente è legata a un contatto fisico indesiderato, avvenuto senza consenso, magari quando ci troviamo sull’autobus nell’ora di punta e notiamo che qualcuno sta approfittando della situazione per stare più vicini di quanto non sia necessario. In pochi pensano che la molestia possa essere, oltre che fisica, verbale e che oggi, ogni qualvolta si parla di commenti, fischi e apprezzamenti indesiderati rivolti a una donna che cammina per strada, non importa se di giorno o di notte, si sta parlando di catcalling.

Nonostante il fenomeno sia diffuso su larga scala, come testimoniato da numerose ricerche, la consapevolezza sul tema è estremamente limitata. Complice, la mancata narrazione da parte dei mezzi di comunicazione che evidenzi la gravità del fenomeno e il mancato riconoscimento istituzionale, con la conseguente tendenza a minimizzare un problema che ha un impatto in realtà molto profondo sia sulla psiche, sia sulle abitudini delle vittime. Si parla infatti di depressione, di cali di autostima, di insicurezza e dell’adozione di un abbigliamento che protegga da commenti molesti.

Numerose donne vittime di catcalling hanno riferito di essersi sentite arrabbiate, sporche, inutili e in colpa. Di fronte a questo tipo di molestie, infatti, la parte più difficile per la vittima è scegliere come reagire e questa sensazione di impotenza si traduce appunto in frustrazione e rabbia. Generalmente, infatti, la scelta migliore è il silenzio al fine di evitare di scatenare ulteriori reazioni. La sensazione di essere sporca e inutile è invece legata al fatto che in quel momento ci si senta un oggetto di cui si può dire qualsiasi cosa passi per la testa al molestatore; la colpa è associata al pensiero che forse, se avessimo indossato dei vestiti diversi, non sarebbe successo. Ed ecco che, come per lo stupro, l’attitudine è quella di addossare la colpa a comportamenti o all’abbigliamento della donna, che in realtà sono solo espressione del nostro modo di essere e che dovremmo sentirci libere di esprimere.

Presso l’opinione pubblica è diffusa inoltre l’errata convinzione che il catcalling sia una forma di complimento e che vi sia un’esagerata reazione da parte delle vittime. Ma se fosse davvero un apprezzamento, perché si tratta di esperienze che segnano così tanto la vita di chi le subisce? E l’accusa di esagerazione è legata a quale standard? Non si può adottare per universale un criterio né considerare i sentimenti di qualcuno giusti o sbagliati. Il messaggio fondamentale che è necessario diffondere è che la donna non abbia bisogno di complimenti per sentirsi importante, non abbia bisogno di apprezzamenti sul suo fisico né di sentirsi un puro oggetto di cui commentare l’estetica.

La solidarietà femminile e maschile può essere determinante. La testimonianza di un’altra persona vittima di catcalling aiuta a capire che è giusto e normale non sentirsi elogiate da fischi e commenti di sconosciuti, diminuendo anche quella sensazione di colpa. Il genere maschile, a sua volta, può fare la propria parte condannando questo fenomeno e bloccare quel meccanismo che scatta nella nostra mente secondo cui se, un individuo è così, allora lo sono tutti. In effetti la colpa è di chi fa catcalling, ma la responsabilità è di tutti, in primo luogo di coloro che non assumono una posizione o un’opinione.

Come per molti altri fenomeni la prevenzione e l’educazione possono e devono avere un ruolo chiave per ridimensionare il fenomeno, poiché non sempre una legge che riconosce quest’atto come reato, che in Italia peraltro non esiste, è sufficiente. In ultima analisi è necessario ribadire che la denuncia e la condanna delle molestie verbali non corrisponde a una volontà di mettere a tacere quelli che possono essere davvero complimenti sinceri e genuini, ma bisogna essere pronti a riconoscere i propri errori nel caso in cui nella donna si sviluppi una sensazione di disagio.

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