“La scelta di Regione Lombardia di proteggere le persone più fragili e esposte che risiedono nelle residenze sanitarie per anziani e disabili con l’interruzione della visite dei parenti non può essere l’unica strategia di prevenzione – dichiara l’onorevole Elena Carnevali, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali alla Camera –. Se è pur vero che oggi queste comunità residenziali dispongono di mezzi, formazione e informazione, strumenti di protezione, linee guida nazionali e regionali che garantiscono una maggior sicurezza è altrettanto necessario che vengano ripresi gli screening sierologici ad ospiti e operatori – gli ultimi nel mese di aprile – così come l’accesso ai tamponi rapidi. Il fermo delle visite dei parenti ritenuto necessario a impedire la possibilità di accesso del virus da fonte esterna, incide sulla condizione di benessere psicofisico delle persone ospiti delle RSA e RSD e trova conforto nella continuità assistenziale delle persone che vi lavorano. La gestione e organizzazione in queste comunità, già segnate anche da una crisi economica, è senza dubbio molto complessa, dovuta alla presenza di persone particolarmente fragili, spesso con pluri-patologie e con disturbi cognitivi e comportamentali. La ripresa dello screening utile per un quadro epidemiologico e l’accesso ai tamponi rapidi che garantiscono una più celere capacità di tracciare gli asintomatici e non, assicurerebbe una migliore gestione degli ospiti e serenità per chi vive e vi lavora, così come tra l’altro richiesto dalle stesse Rsa”.
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