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“San Giovanni Bianco non va chiuso, diritto alla salute anche in Valle Brembana”

Angelo Murabito, segretario generale di Cisl FP Bergamo, e Daniel Abraha, operatore sindacale di Cisl FP, intervengono sulla situazione dell’ospedale di San Giovanni Bianco

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”.

Questo è quanto prevede la nostra Costituzione. Quindi, il diritto alla salute non si classifica in base al fatto che un cittadino abiti in montagna o in pianura, piuttosto che in città o in campagna.
Il territorio bergamasco è un territorio per sua natura complesso che comprende zone montuose e zone pianeggianti e l’intera provincia è abitata da 1.116.000, che hanno lo stesso diritto di poter godere di un efficiente servizio sanitario aldilà del luogo dove abitano.

In questi giorni, i sindaci della Valle Brembana denunciano l’attuale situazione dell’Ospedale di San Giovanni Bianco, la continua riduzione delle attività e dei servizi erogati, condizione che mette a rischio la salute dei cittadini e il disagio che sta suscitando nuove proteste e timori riguardo al futuro dello stesso Ospedale di montagna, unico Ospedale in tutta la Valle Brembana.

Cisl Fp di Bergamo trova corretta la preoccupazione manifestata dai cittadini e dai Sindaci, in quanto negli ultimi anni abbiamo assistito a una continua riduzione di servizi accompagnati da una riduzione del personale sia medico che di supporto. Quanto denunciato trova conferma sulla stampa, dove il D.G. si esprime dicendo “che per la maggior parte dei servizi la presenza medica è garantita soltanto dal lunedì al venerdì dalle 8.30- 17.30”. Inoltre si parla anche del dimezzamento negli ultimi anni dei posti letto.

Riteniamo non rispettoso nei confronti del personale quanto dichiarato da un’organizzazione sindacale dei medici che fa intendere che l’ospedale non sia sicuro in quanto lo stesso Pronto soccorso dovrebbe chiudere in base alle disposizioni regionali, perché non ha i numeri per restare aperto. Riteniamo che la realtà non possa essere descritta solo attraverso fredde valutazioni numeriche, ma bisogna necessariamente conoscere il territorio di cui si parla. Raggiungere in un’ora il Pronto soccorso di un altro ospedale per gli abitanti della Valle è una chimera in quanto sappiamo tutti che i paesi della valle Brembana sono collegati da un’unica strada e la eventuale chiusura del pronto soccorso creerebbe forti disagi a tutti i residenti. Inoltre i numeri dicono che nel primo semestre di quest’anno gli accessi al pronto soccorso sono più di 7.500, i ricoveri quasi 900, e tutto questo con le difficoltà prima elencate.

Riteniamo ingiusto parlare di poca sicurezza dopo l’emergenza sanitaria appena vissuta, che ha visto tutto il personale ospedaliero impegnato notte e giorno per garantire più assistenza possibile.

Non crediamo che i professionisti sanitari impegnati presso l’ospedale di San Giovanni Bianco vogliano andar via, ma crediamo fortemente che necessitano di una vera strategia concreta al fine di mantenere e rilanciare lo stesso Ospedale con politiche incentivanti.

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