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L'intervista

Giornata mondiale dell’alimentazione: quando il problema è essere sottopeso

“La società, purtroppo, spesso tende a catalogare i disturbi alimentari e tutto ciò che ne deriva in anoressia ed obesità, quando in realtà ci sono molti più problemi di quanto si possa immaginare”

L’Organizzazione delle nazioni unite celebra il 16 ottobre di ogni anno la Giornata Mondiale dell’Alimentazione con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della povertà, della fame e della malnutrizione.

Il discorso alimentare è un tema molto più ampio e non sempre trattato con attenzione in tutte le sue sfumature. Sì è sempre parlato di sovrappeso e sottopeso, di obesità e anoressia, ma non di altri disturbi alimentari.

Silvia Grossi, diciannovenne di Sorisole, ci racconta la relazione con il cibo e le sue fragilità.

Spesso il cattivo rapporto con il cibo porta a sviluppare alcune malattie molto gravi che richiedono cure particolari. Il rapporto con il cibo spesso risente di emozioni e stati d’animo quotidiani oppure è influenzato da abitudini che talvolta vengono acquisite in età adulta e poi assimilate.

Tu che relazione hai con il cibo?
La mia relazione con il cibo varia in base ai periodi, pur non essendoci una vera e propria motivazione. Ci sono periodi in cui riesco a mangiare normalmente, rispettando tutti i pasti ed anzi facendo anche qualche spuntino piuttosto abbondante. Poi capitano periodi più o meno lunghi durante i quali la sola idea del cibo mi fa stare male: mi si chiude lo stomaco e se provo a mangiare ho subito una forte sensazione di nausea e conati, come se dovessi rimettere da un momento all’altro. Purtroppo è una condizione che non riesco a controllare, il giorno prima mangio normalmente, mentre quello dopo non riesco a toccare cibo.
È molto stressante e soprattutto debilitante.

Generico ottobre 2020

La donna “ideale” è la donna formosa (seno e fianchi prosperosi). Soffri la condizione di non rispecchiare il canone estetico prefissato dalla società? Come vivi questo?
Io sono perfettamente a conoscenza del fatto che per costituzione, quindi anche se non avessi periodi in cui non riesco a mangiare, non sarò mai molto formosa, ma non è mai stato un vero problema. Nei periodi in cui quando mangio normalmente, il mio fisico raggiunge il peso ideale, proporzionato alla mia altezza. Quello che mi fa stare male è che se per ingrassare ed arrivare ad una condizione di normopeso ci impiego più tempo rispetto ad una qualsiasi persona che non ha problematiche di costituzione o con il cibo, per dimagrire invece ci metto davvero poco e di conseguenza perdo velocemente le mie forme.
Quindi, quello che mi condiziona non è tanto il fatto di non rispecchiare l’ideale di bellezza della donna in generale (anche perché personalmente è una cosa nella quale non credo), ma più che altro il fatto di non rispecchiare nemmeno il mio ideale personale di bellezza, quello che vorrei avere io.

Al giorno d’oggi, purtroppo, una delle tematiche più discusse è quella del sovrappeso, sia come disagio fisico che come patologia medica. Pensi che sia sbagliato affrontare poco il discorso del sottopeso?
Più che sbagliato credo che la poca divulgazione dei problemi legati al sottopeso sia dovuta alla poca conoscenza del problema stesso.
La società, purtroppo, spesso tende a catalogare i disturbi alimentari e tutto ciò che ne deriva in anoressia ed obesità, quando in realtà ci sono molti più problemi di quanto si possa immaginare ed ognuno di essi possiede a sua volta diverse sfumature a seconda delle persone, poiché si parla di problemi molto soggettivi.
Credo più che altro sia sbagliato legare il sottopeso all’anoressia fine a sé stessa, poiché non si tratta sempre e solo di quello.
Ovviamente poi, si tende anche a credere che chi ha un fisico asciutto, o comunque magro, si senta più a suo agio rispetto a chi invece ha un fisico più robusto, quando invece non è così per tutti, e questo porta quindi anche ad affrontare discorsi di body positivity più nei confronti di persone sovrappeso che sottopeso.

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