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L'annuncio

“Con 150 ricoverati nelle terapie intensive riaprirà l’ospedale in Fiera a Bergamo”

Attualmente sono 64, l'assessore Gallera: "Già attivata la prima parte del piano regionale, rappresenta un supporto essenziale per gli ospedali lombardi nel delicato equilibrio fra la cura di pazienti Covid e quelli affetti da altre patologie".

Seicentonovantasei positivi lunedì, 1.080 martedì e 1.844 mercoledì: la settimana in Lombardia è iniziata con una nuova impennata di casi Covid, con un’alta percentuale di incidenza sui tamponi effettuati.

Numeri che iniziano a preoccupare e che il direttore generale del Welfare Marco Trivelli ha spiegato, in parte, con la massiccia attività di tracciamento messa in atto dalla Regione: “29.048 tamponi in un solo giorno ci hanno permesso di individuare un numero molto alto di casi positivi. Più della metà in provincia di Milano”.

Ed è proprio lì che si sta concentrando diffondendo maggiormente il contagio, con il picco di mercoledì (+1.032 casi).

“Il 92% dei positivi – spiega ancora Trivelli – manifesta pochi sintomi o addirittura nessuno. Tuttavia, sulla base di questi numeri assoluti, i pazienti ricoverati nei reparti dei nostri ospedali aumentano di 99 unità, mentre rimane contenuto (due in più rispetto a martedì) il saldo dei pazienti in terapia intensiva (64 nel complesso)”.

Già a giugno la Lombardia aveva predisposto un piano straordinario di rafforzamento dei posti letto di terapia intensiva, di sorveglianza sub intensiva e di degenza che potesse garantire risposte adeguate in caso di recrudescenza del virus, senza compromettere l’operatività della rete ospedaliera per le altre patologie.

Piano che ora sembra destinato ad uscire dal cassetto, stando alle parole del direttore generale: “A fronte di queste evoluzioni insieme ai direttori generali delle ATS, ASST e IRCCS delle Lombardia, e con i rappresentanti delle associazioni di categoria degli ospedali privati accreditati, stiamo lavorando per disporre un rapido incremento della disponibilità di posti letto dedicati ai pazienti Covid, in linea con quanto prevede il Piano regionale”.

Tra le soluzioni possibili anche l’ospedale in Fiera a Bergamo, “confermato” anche dal presidente Attilio Fontana durante la visita in città di mercoledì e a margine della presentazione del Piano Lombardia.

A ulteriore conferma anche le dichiarazioni di Giulio Gallera, assessore al Welfare: “L’evoluzione epidemiologica di questi ultimi giorni ha determinato l’attuazione completa della prima fase del Piano ospedaliero regionale che prevede la disponibilità di 1550 posti Covid nei 18 ospedali Hub: 150 posti di terapia intensiva, 400 di sorveglianza sub intensiva e 1000 posti letto nei reparti. Il piano prevede inoltre la possibilità di riattivare ulteriori 300 posti letto Covid nelle strutture dotate di reparti di pneumologia e la definizione di aree per l’isolamento dei pazienti asintomatici che necessitano di sorveglianza, negli altri presidi. È stata definita anche l’organizzazione operativa degli ospedali nella Fiera di Milano e di Bergamo, il cui funzionamento partirà dopo il 150esimo ricovero nelle terapie intensive regionali. Essi rappresentano un supporto essenziale per gli ospedali lombardi nel delicato equilibrio fra la cura di pazienti Covid e quelli affetti da altre patologie”.

“Sarà ulteriormente rafforzata – conclude Trivelli – l’attenzione della rete dei servizi e degli interventi territoriali sui cittadini più esposti: 1.212 dei positivi di mercoledì sono persone con meno di 50 anni. Di questi, 297 sono minorenni. Bisogna quindi continuare a mantenere alta la guardia, attraverso l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e il mantenimento delle distanze di sicurezza”.

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