“Ho 64 anni, sono ultra sessantenne e quindi a rischio. Sono immunodepresso per le conseguenze delle terapie anti tumorali e quindi ancora più a rischio. Sono bergamasco e purtroppo ho visto troppo da vicino la tragedia che abbiamo vissuto. Sono anche un medico ospedaliero, quindi so bene di cosa stiamo parlando”. Comincia così l’appello che il vicepresidente del senato Roberto Calderoli (Lega) rivolge a tutti i cittadini dopo l’aumento dei contagi in Lombardia e in Italia.
“Vi prego, vi supplico, anche in ginocchio – continua – di mettere la mascherina, quella vera, non uno straccio che copra il naso e la bocca, di mantenere il distanziamento, di non creare assembramenti anche nel fine settimana, quando sembra scattare il ‘tana libera tutti’. Vi prego, perché i numeri di quest’ultima settimana, i numeri di oggi, non prevedono come conseguenza catastrofica solo il lockdown che decreterebbe la morte economica del Paese, ma mettono a rischio la mia vita, la tua vita, la vostra vita. Ciascuno è responsabile del suo destino, di quello della sua famiglia, di quello degli sconosciuti che ha intorno e incontra”.
Poi conclude: “Voglio essere ottimista e pensare che queste misure possano consentire il contenimento dell’epidemia. E sono convinto che il senso civico e sanitario che oggi dimostreremo potrà servire a contenere questa epidemia e a debellarla, prima con la sieroterapia e poi quando arriverà con il vaccino. Facciamo tutto quello che possiamo per arginare il virus, perché diversamente del ‘doman non vi sarà certezza’, per nessuno di noi”.
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