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Ortofrutta

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Al mercato è il momento dei cachi

Al momento gli areali produttivi di riferimento si trovano in Campania ed Emilia Romagna. C'è anche qualche piccola quota della produzione locale, ma è piuttosto di nicchia

Sono i cachi, chiamati anche loti, il prodotto della settimana al mercato ortofrutticolo bergamasco. Al momento gli areali produttivi di riferimento si trovano in Campania ed Emilia Romagna. C’è anche qualche piccola quota della produzione locale, ma è piuttosto di nicchia.

Sulla piazza sono protagoniste le varietà comuni con il giusto grado di maturazione, anche pronte per il consumo. Si consiglia, quindi, di fare acquisti contingentati e con maggior frequenza perchè, soprattutto con queste temperature giornaliere, potrebbero deperire velocemente.

È iniziata anche l’offerta del caco-mela, varietà che unisce il sapore dei cachi alla consistenza delle mele, rendendone più comodo il consumo. Mediamente questa tipologia è più cara perchè c’è una minor disponibilità di merce, che arriva sopratutto dalla Spagna.

Simbolo dell’autunno, i cachi sono dotati di diverse proprietà per la salute e il benessere dell’organismo. Grazie a un buon contenuto di vitamine, sali minerali e fibre, possono svolgere un’azione depurativa, diuretica e lassativa, che li rende un utile rimedio contro la stitichezza. Inoltre, svolgono un’attività protettiva nei confronti di milza, pancreas, stomaco, prostata e intestino tenue.

I cachi, poi, risultano utili a chi soffre di gastrite: non sono frutti acidi e, una volta ingeriti, la loro polpa ammorbidisce l’effetto dei succhi gastrici.

In cucina si possono consumare al naturale, ma sono ottimi anche per preparare dolci come una semplice e golosa crostata autunnale utilizzando una base di pasta frolla e un ripieno di composta di frutta.

Dando uno sguardo più in generale al mercato ortofrutticolo, accanto alle clementine spagnole, è cominciata l’offerta di quelle italiane, soprattutto calabresi. In termini di selezione e qualità il raccolto iberico attualmente garantisce un miglior rapporto qualità-prezzo perchè quello nazionale è agli inizi, tuttavia anche quest’ultimo è buono. Si trovano con o senza foglie e, sicuramente, le clementine spagnole si contraddistinguono anche per la vivacità del colore.

Rimane valida l’offerta dei satsuma miyagawa, mandarini di colore verde con origini orientali: anche se non hanno quell’equilibrio di gusto delle clementine, si trovano a prezzi inferiori e, se acquistati al punto di maturazione adeguato, hanno un buon grado zuccherino.

Volge al termine la campagna commerciale dei limoni controstagione, provenienti dall’emisfero australe, soprattutto da Argentina e Sudafrica, mentre prende il via la stagione del limone turco e spagnolo. Risulta in ritardo, invece, la produzione siciliana.

Prosegue l’offerta di castagne: gli areali produttivi di riferimento sono Avellino e Cuneo, con prezzi in contrazione in funzione dell’aumento della disponibilità di prodotto.

È ottima la qualità delle mele Royal Gala e del nuovo raccolto Golden anche se non tutti i produttori hanno iniziato a offrirle, ma la merce su cui si può contare denota caratteristiche organolettiche di pregio.

L’andamento climatico non stimola le compravendite di pere, i cui consumi sono piuttosto fermi. La situazione della varietà William è più delicata rispetto all’Abate perchè sopporta meno le alte temperature e quindi è soggetta a una maturazione più rapida.

Si conferma in spolvero la disponibilità di uva da tavola: le varietà più richieste sono Italia, Pizzutella e alcune tipologie senza semi. La forbice dei prezzi è particolarmente ampia e varia in funzione della selezione effettuata.

Passando al comparto orticolo, rimangono mediamente sostenute le quotazioni di cavolfiori e broccoletti, a fronte di quantitativi limitati rispetto alla richiesta. I primi arrivano da Puglia e Campania, i secondi dalla Puglia, con una quota residuale della produzione locale.

Si è verificato un vuoto d’offerta del cavolo romanesco, caratterizzato dalla tipica forma a pigna, e questo porta a momentanei rincari, poi rientreranno entro costi più consoni.

Resta buono il rapporto qualità-prezzo dei fagiolini pur essendo arrivati alla fine della campagna, mentre per le melanzane c’è una forbice di prezzi e qualità decisamente ampia: si può acquistare il vecchio raccolto degli areali produttivi del nord Italia oltre a quello nuovo della Sicilia e della Spagna.

Per concludere, puntano verso l’alto i prezzi delle zucchine: l’aumento è dovuto a un calo dei volumi di merce disponibili.

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