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Bergamo segreta

Una “sentinella” per Carona: alla scoperta dell’antico borgo di Pagliari

Nuova puntata della rubrica domenicale di BGY che fa tappa in Val Brembana

La montagna riserva a volte tracce di un passato ormai dimenticato, a volte poste davanti ai nostri occhi senza nemmeno che ne accorgiamo.

E’ il caso della contrada di Pagliari, antico abitato inserito lungo la strada che collega Carona al Rifugio Calvi.

Posto a 1350 metri d’altitudine, il borgo rappresenta uno degli ultimi esempi di architettura rurale caratterizzata dai balconi in legno e dalle costruzioni in pietra locale dai quali spiccano i lucenti tetti in ardesia.

Fra le viuzze in pietra che convergono alla piazzetta centrale e alla chiesetta di San Gottardo, è possibile ancora oggi scorgere qualche affresco come quello raffigurante una Madonna col Bambino, i Santi Procolo e Antonio Abate risalente al 1877.

La fortuna del piccolo centro fu la presenza di diversi sentieri che mettevano in comunicazione la Val Brembana e la Valtellina.

Utilizzati dai contrabbandieri a partire dalla fine del Cinquecento per raggiungere i Grigioni senza dover attraversare la dogana veneta di Mezzoldo, i tracciati vennero utilizzate dagli allevatori che, carichi di prodotti caseari, raggiungevano le località limitrofe.

Progressivamente abbandonato nella seconda parte del Novecento, Pagliari tornò a risplendere pochi anni dopo grazie al ritorno di alcuni giovani che, spinti dalla nostalgia, decisero di ristrutturare gli edifici e donare nuova vita al piccolo borgo.

Fonti

Anna Fusco, Denis Pianetti; Alla scoperta dei canyon bergamaschi; Bergamo; Corponove; 2010

Franco Bianchi; Carona … e un po’ della sua storia; 1985; Tipografia Valseriana

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