Il Covid-19 non cancella Forme, che i prossimi 20, 21 e 22 novembre torna per l’edizione 2020. Ridimensionata, è vero, a causa del Covid-19 che ha costretto alla cancellazione decine di eventi, ma comunque ricca di proposte.
Naturalmente, il formaggio sarà al centro della manifestazione con la mostra mercato, l’esposizione dei prodotti delle Città Creative Italiane per la gastronomia, le degustazioni guidate dei Cheese Labs, la tavola rotonda sul futuro del cibo e gli webinar dedicati ai progetti Unesco sul territorio e a i nuovi mercati, reali e virtuali. Il tutto legato con il fil rouge della creatività, che sarà una sorta di “sottotitolo” di questa quinta edizione.
Ma perché la creatività? Il fatto che Bergamo sia oggi universalmente conosciuta come una delle città più colpite dall’epidemia, la spinge ad assumere un ruolo propulsivo nel dopo Covid-19. Prendendo le mosse dal riconoscimento di Bergamo come Unesco Creative City per la Gastronomia, indica la creatività come leva strategica per il rilancio.
L’edizione 2020 propone un ulteriore salto di qualità e amplia i propri orizzonti a livello internazionale, creando un cortocircuito tra la rete delle UCC e una serie di progetti nazionali e internazionali di interesse Unesco.
Particolare importanza verrà data ai webinar, che toccheranno questi argomenti: “Transumanza”, “Alpfoodway”, “Le vie del latte”, “La salute dell’uomo e del Pianeta. A partire dal cibo”.
Insomma, Forme resiste e si rinnova. E dopo il grande successo del 2019 (con i World Cheese Awards portati in Italia per la prima volta, proprio a Bergamo) cerca di vincere questa nuova sfida fatta di gusto, educazione e grandi formaggi. In tutta sicurezza.
ATTENZIONE!
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