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A bergamo

Conto alla rovescia per salvare la Terra: 6 incontri per sensibilizzare i ragazzi

Nelle parrocchie del Villaggio degli sposi, Campagnola e San Tomaso, alle ore 15 dal 18 ottobre

Quest’anno sta assumendo, giorno dopo giorno, e sempre di più, le sfumature di un film fantascientifico mixato alla violenza che caratterizza le pellicole del regista Quentin Tarantino. Tra Covid19, proteste per la morte di George Floyd, minacce di guerre mondiali e cambiamenti climatici, probabilmente dopo quest’anno a tutti serviranno dodici mesi per riprendersi.

D’altra parte la saggezza popolare lo ha sempre sostenuto: “Anno bisesto, anno funesto”. Vero, ma adesso basta.

L’ultimo evento che ha fatto tremare gli animi è stata l’installazione a Union Square (NY) del Climate Clock: il conto alla rovescia del tempo che l’uomo ha per salvare la terra e continuare a vivere come ha sempre fatto.

Sette anni, 102 giorni e dodici ore. Questo è il timer che è stato impostato da numerosi studiosi. La data di avvio non è stata scelta a caso, infatti, il 21 settembre è stato anche l’inizio della settimana per il clima e della settantacinquesima sessione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. Un messaggio forte; ancora una volta la Big Apple scuote il mondo.

L’orologio segna quanto tempo ha l’uomo per ridurre le emissioni di biossido di carbonio.

Quest’ultimo è comunemente conosciuto con il costrutto molecolare CO2 (una particella di carbonio e due di ossigeno) ed è generalmente chiamato anidride carbonica. L’anidride carbonica è oggetto di studio sin dai tempi delle elementari. Ricordiamo tutti le parole usate dalle maestre quando tentano di spiegare cosa sia la fotosintesi clorofilliana: “Gli alberi producono ossigeno usato dall’uomo per respirare. L’uomo poi respirando produce anidride carbonica che viene respirata gli alberi.”

Come mai fa male all’ambiente se serve agli alberi per vivere? Semplice! Agli alberi serve l’anidride carbonica prodotta autonomamente dalla natura per mantenere un clima omogeneo e permettere, quindi, un corretto funzionamento di tutte le operazioni naturali che compie la Terra per vivere. Il nostro pianeta non ha bisogno della produzione della CO2 antropica, ovvero creata dall’uomo; ad esempio, dalla combustione di materiali nelle fabbriche.

Dal 1700 il clima ha iniziato a cambiare per sempre. Infatti trecento anni fa il mondo ha assistito alla prima rivoluzione industriale che ha visto la proliferazione di fabbriche nelle città che possedevano macchinari avanguardisti per l’epoca e sfruttavano, in gran parte, la combustione di carbon fossile per funzionare.

Il clima è fondamentale per l’uomo e, quindi lo è anche il mantenimento di un’omogeneità di questo nel corso degli anni.

Senza intraprendere discorsi troppo scientifici e complicati, l’equilibrio del clima, come lo si studia sui libri di geografia, permette, tra il resto, di evitare gran parte delle alluvioni; il mantenimento di un ecosistema marino e terrestre equilibrato; il mantenimento delle stagioni; la preservazione dei ghiacciai.

Cosa può fare ognuno di noi per tutelare il pianeta? Seguire quelle piccole e semplici regole che si sentono ripetere da anni: se devi spostarti per tratti brevi non usare la macchina; se non sei in una stanza spegni la luce; se non stai guardando la televisione, spegnila.

Quest’anno ci ha abituato a sacrifici ben più grandi rispetto che allo spegnere una luce o un elettrodomestico. Di conseguenza chiunque può seguire queste piccole regole.

Se questo però non ti sembra abbastanza non preoccuparti perché Bgy ha la soluzione per te!

Sono stati pensati una serie di incontri per i giovani che hanno come tema l’ambiente e la sua tutela. I sei incontri si terranno nelle parrocchie del Villaggio degli sposi, Campagnola e San Tomaso, alle ore 15 dal 18 ottobre (successivamente 8 novembre, 13 dicembre, 17 gennaio, 21 febbraio e 21 marzo). I temi trattati sono molteplici: cosa fare da Bergamo per salvare il pianeta; quali abitudini cambiare; cosa significa tutelare l’ambiente e molto altro ancora.

Se volessi seguire gli incontri che, ovviamente saranno organizzati nel rispetto delle norme Covid, ma non puoi fisicamente recarti sul posto non preoccuparti in quanto verranno svolte anche delle dirette streaming in modo tale da rendere partecipi più giovani possibile.

Per saperne di più scrivi a laboratoridifuturo1@gmail.com; gli organizzatori saranno lieti di rispondere ad ogni tuo dubbio!

Marco Butera, uno degli organizzatori dell’evento dichiara: “La Terra è dei giovani, loro sono il futuro e sono loro, ancora più degli adulti, a dover essere informati”.

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