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Contro il covid

Facile, utile… è l’ora di scaricare Immuni: come si fa; a cosa serve

Finalmente, dopo mesi gli italiani e i bergamaschi inziano a scaricarla. In pochi giorni infatti sono arrivati a 7 milioni gli utenti che l'hanno installata, il 18% degli smartphone presenti in Italia.

In questi giorni si sta parlando molto dell’app Immuni. E, finalmente, dopo mesi gli italiani e i bergamaschi inziano a scaricarla. In pochi giorni infatti sono arrivati a 7 milioni gli utenti che l’hanno installata, il 18% degli smartphone presenti in Italia. L’applicazione, lanciata lo scorso giugno, da più parti viene indicata come un’”arma in più” contro il Coronavirus e, a fronte dell’aumento dei contagi, può essere un aiuto nella gestione dell’epidemia da Covid-19.

Molti esperti l’hanno definita uno strumento utile evidenziando, però, che la sua efficacia dipende dal numero di persone che la scaricano: se molti la usano contribuisce a contrastare la diffusione dei contagi. Considerando il beneficio che può avere per la tutela della salute, Bergamonews lancia una campagna per spiegare le caratteristiche e capire come dotarsi dell’applicazione.

Iniziamo illustrando il principio alla base del funzionamento di quest’app: Immuni utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che sono stati a stretto contatto con una persona risultata positiva e che potrebbe quindi aver contagiato gli altri, inviando loro un messaggio di allerta che include una serie di consigli su come affrontare la situazione.
Venendo informati tempestivamente (potenzialmente ancor prima di sviluppare i sintomi del Covid-19), si può contattare il proprio medico di medicina generale per approfondire la situazione clinica. Inoltre, si può evitare di contagiare altri, contribuendo a ridurre la propagazione del Coronavirus.

Una volta ricevuta una notifica che avverte di un contatto a rischio, all’interno dell’app verrà visualizzato un ulteriore avviso e saranno forniti suggerimenti su cosa fare. L’avviso e i suggerimenti rimarranno visibili nell’applicazione. A questo punto si può dichiarare di essere in contatto con il proprio medico (toccando “Ho contattato il medico”) o decidere di nascondere l’avviso (toccando “Nascondi avviso”): in questo caso non saranno più recuperabili per tutelare la privacy. Si consiglia, pertanto, di non farlo per evitare di perdere l’accesso a informazioni molto importanti.

IL RILEVAMENTO

Scaricabile gratuitamente e su base volontaria, per funzionare l’app non richiede una connessione a Internet sempre attiva ma ha bisogno di connettersi almeno una volta al giorno per scaricare le informazioni necessarie per verificare se si è stati esposti a persone contagiose. Non va dimenticato, poi, che il Bluetooth deve essere sempre attivo per rilevare i contatti con altri utenti.

Se Immuni ha rilevato un contatto a rischio, significa che nei giorni scorsi si è stati a stretto contatto con una persona positiva al Covid-19 per più di 15 minuti. Si potrebbe, quindi, aver contratto il virus senza manifestare i sintomi.

L’app utilizza la potenza del segnale Bluetooth per ricavare una stima della distanza a cui è avvenuto l’incontro. I parametri sono stati scelti per avvicinarsi il più possibile alle direttive del ministero della salute, che considerano a rischio un contatto avvenuto a una distanza inferiore ai due metri.

Per migliorarne l’efficacia, è importante aggiornare l’applicazione quando è disponibile una nuova versione: l’app invia una notifica solo se ritiene sia necessario effettuare l’aggiornamento, ma sta alla persona scegliere se farlo o meno.

LA TUTELA DELLA PRIVACY

Immuni è stata progettata e sviluppata prestando particolare attenzione alla tutela della riservatezza. Riesce a determinare se è avvenuto un contatto a rischio fra due utenti senza sapere chi siano o dove si siano incontrati. Non raccoglie dati che permettono di risalire all’identità di chi la usa, non chiede né è in grado di ottenere informazioni sensibili come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o e-mail e, per determinare il contatto, non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere.

Facendo un esempio semplificato per capire come funziona l’app, possiamo considerare due ipotetici utenti, Alice e Marco. Quando è installata sui loro smartphone, Immuni emette un segnale Bluetooth che include un codice casuale. Se Alice si avvicina a Marco, i loro smartphone si scambiano questi codici e li registrano nella propria memoria, tenendo traccia di quel contatto. Rilevano anche quanto è durata l’interazione e la potenza del segnale ricevuto, indicatore approssimativo della distanza tra i due smartphone. E i dati rimangono protetti.

I codici sono generati casualmente e non contengono alcuna informazione sul dispositivo o l’utente. Inoltre, cambiano diverse volte ogni ora, in modo da tutelare ulteriormente la privacy: non è in alcun modo possibile risalire all’identità della persona a partire dai suoi codici casuali.

Supponiamo che, successivamente, Marco risulti positivo al Covid-19. Con l’aiuto dell’operatore sanitario che gli ha comunicato l’esito del test, potrà segnalare la sua positività a Immuni, allertando gli individui con cui è stato a stretto contatto. L’app di Alice troverà il codice casuale di Marco, verificherà se la durata e la distanza del contatto siano state tali da poterlo considerare a rischio e, se fosse così, la avvertirà.

DOVE SCARICARE IMMUNI

A seconda del tipo di smartphone che si possiede, si può scaricare Immuni da App Store o Google Play. Più precisamente:

– Con App Store il proprio iPhone deve avere una versione di iOS pari o superiore alla 13.5. I modelli supportati sono: 11, 11 Pro, 11 Pro Max, Xr, Xs, Xs Max, X, 8, 8 Plus, 7, 7 Plus, 6s, 6s Plus, SE. Aggiorna iOS all’ultima versione disponibile prima di effettuare il download di Immuni.

– Con Google Play il proprio smartphone Android deve soddisfare tutti e tre i seguenti requisiti: Bluetooth Low Energy; Android versione 6 (Marshmallow, API 23) o superiore; e Google Play Services versione 20.18.13 o superiore.

Per usare Immuni bisogna avere almeno 14 anni. Se si ha un’età compresa tra i 14 e i 18 anni serve il permesso di almeno un genitore o di chi esercita la rappresentanza legale e, nel caso il ragazzo dovesse ricevere la notifica di allerta di essere stato a stretto contatto con qualcuno che è risultato positivo, deve avvisare i genitori.

COME SEGNALARE LA PROPRIA POSITIVITA’

È possibile caricare i propri dati soltanto se si risulta positivi al Covid-19. L’operazione è su base volontaria e permette a Immuni di avvertire le persone con cui si è stati a contatto nei giorni precedenti. L’operatore sanitario che comunica l’esito positivo del tampone aiuterà a effettuare il caricamento di queste informazioni.

La procedura è molto semplice:

– L’operatore sanitario chiederà di entrare nella sezione “Impostazioni” e di scegliere “Segnala positività”;
– Immuni mostrerà un codice monouso, una sequenza alfanumerica di dieci caratteri scelti in modo casuale;
– si dovrà comunicare questo codice all’operatore sanitario che lo autorizzerà;
– l’operatore sanitario chiederà di toccare “Prosegui” per verificare il codice e procedere con l’operazione;
– l’app mostrerà un riepilogo dei dati che saranno caricati.
– toccando “Carica i dati”, l’app procederà con il caricamento dei dati precedentemente descritti;
– verrà chiesto il permesso per accedere ai codici casuali salvati sul proprio dispositivo;
– una volta completato il caricamento, l’app mostrerà un messaggio di conferma.

ACCESSIBILITA’ DELL’APP

Immuni è stata pensata per essere il più possibile accessibile a persone con disabilità. Gli utenti con deficit visivi possono accedere a tutti i contenuti e funzionalità perchè l’applicazione supporta le tecnologia VoiceOver (su dispositivi iOS) e TalkBack (su dispositivi Android) che leggono il contenuto di ciò che si vede a schermo.

UN’ARMA IN PIU’ CONTRO IL CORONAVIRUS

 Per concludere, va sottolineata l’importanza di rivolgersi al proprio medico qualora si è stati in contatto con un soggetto positivo. Immuni non fa e non può fare diagnosi: sulla base dello storico dell’esposizione a persone potenzialmente contagiose, fornisce alcune raccomandazioni su come comportarsi ma non è un dispositivo medico e non può in alcun caso sostituire il dottore. Al tempo stesso, bisogna sempre osservare le regole anticontagio, ossia indossare la mascherina, rispettare il distanziamento sociale e igienizzare le mani.

 

Le informazioni sono tratte dal sito www.immuni.italia.it

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