Alle 6 della mattina di martedì 6 ottobre la Kascina Ponchia (nel quartiere di Monterosso, a Bergamo) ha trovato le forze dell’ordine schierate all’interno dello stabile e in strada, per effettuare, dopo anni di incontri, discussioni e botta e risposta, lo sgombero della Cascina occupata dedicata alla partigiana Cocca.
“Abbiamo saputo della presenza della polizia dalle segnalazioni di chi sostiene nel quartiere la Kascina e ci siamo mossi immediatamente. La situazione che ci si è palesata davanti è un quartiere totalmente militarizzato. Polizia e carabinieri, circa un centinaio, sono entrati nella Kascina e hanno sgomberato il posto murando le porte e mettendo il locale sotto sequestro: tutto è successo per l’intervento della Questura e il tacito accordo dell’amministrazione comunale”, dichiara il collettivo della Ponchia.
“Non abbiamo ricevuto nessun avviso – continuano i giovani della Cascina – oltretutto solamente un anno e mezzo fa, sotto elezioni, l’amministrazione aveva proposto un progetto per la Kascina di cui non abbiamo mai più sentito parlare post campagna elettorale. Ora viene smantellata senza avvisi e neanche una progettualità, questo ci dimostra che il Comune non ha mai considerato le attività in Cascina come un bene per la comunità”.
L’amministrazione comunale ha subito ribattuto sostenendo che “ora questo immobile viene restituito al Comune e sarà, come previsto e come comunicato in diverse assemblee pubbliche e il sopralluogo all’interno dello stabile – avvenuto il 17 febbraio 2019- un centro d’alloggio per madri sole con figli in collaborazione anche con la Cooperativa Ruah. La Kascina nel 2013 era stata occupata finché non fosse stata destinata a un progetto sociale: ed ora questo intento è stato realizzato”.
Intanto la Lega, dopo anni di interpellanze in merito alla situazione della Kascina al Consiglio comunale, vede l’operazione di martedì mattina come una vittoria, come riportato in post Facebook del consigliere e parlamentare del Carroccio Alberto Ribolla.
“Un grande grazie alle Forze dell’Ordine, alla Questura e alla Prefettura, che hanno finalizzato stamattina il grande lavoro svolto nei mesi scorsi. Ora iniziamo il lavoro per restituire l’immobile alla città con un progetto di grande valenza sociale – commenta la Giunta – Proprio da una denuncia dell’Amministrazione comunale è partito l’iter che ha portato all’operazione di questa mattina da parte delle Forze dell’Ordine. Un particolare ringraziamento anche alla Procura di Bergamo, che ha coordinato la procedura di indagine adottando il provvedimento che ha consentito il ripristino dello stato di legalità”.
“Viene restituito alla città uno spazio importante che sarà destinato ad accogliere madri in difficoltà e i loro bambini grazie ad un progetto della Comunità Ruah fortemente voluto dall’amministrazione Gori e da tutta la sua maggioranza – aggiunge Francesca Riccardi, presidente assemblea Pd Bergamo – Il Partito Democratico in questi anni ha sempre lavorato perché allo sgombero seguisse un progetto realizzabile a servizio della comunità”.
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