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La denuncia

Lo Spid è un salto nel vuoto per pensionati e anziani

Caterina Delasa, Fnp Cisl Bergamo: “Non si può pensare a sportelli dedicati ai tecnologicamente fragili?”

Sono oltre 162mila i cittadini della provincia di Bergamo che hanno attivato il Sistema pubblico di identità digitale (Spid).

Il passaggio da Pin alla nuova “Identità Digitale” non avviene senza patemi. Secondo Fnp Cisl, infatti, è stata approntata una strada obbligata senza pensare alla maggioranza dei possibili utenti: a oggi su 27 milioni di Pin Inps totali solo 4 milioni sono di pensionati, e i pensionati in Italia sono 16 milioni. Un po’ meglio in provincia di Bergamo, dove comunque su oltre 330mila pensionati, oggi le richieste di Spid non ne rappresentano la metà, e non saranno tutte di pensionati.

“Non è stata prestata sufficiente attenzione agli anziani che più utilizzano i servizi dell’Inps. Fnp a livello nazionale ha già sollevato in un incontro con la dirigenza Inps il problema del divario digitale tra le generazioni che si allargherà ulteriormente con il passaggio dal Pin, ancora pochissimo utilizzato dai pensionati, allo SPID per l’accesso ai servizi – dice Caterina Delasa, segretaria generale di Fnp Cisl Bergamo -. È noto che moltissimi anziani vivono ogni ‘cosiddetta semplificazione’ (che tale è soprattutto per gli enti e per chi è nato digitale), come un ostacolo che li mette in crisi, che complica una vita già spesso complicata di per sé, e chi ne fa le spese sono le persone in età più avanzata, in genere con pensioni povere, anziani o anziane sole e con poca o nessuna dimestichezza con i nuovi strumenti tecnologici . E se per molti, che già conoscono almeno rudimenti dell’uso del PC, possono andare bene i piani di aiuto e di aggiornamento informatico messi in campo a volte dai comuni o dalle associazioni di volontariato, gli esclusi sono sempre troppi e sono i più anziani, che possiedono al massimo un semplice cellulare per le poche e necessarie telefonate o che hanno ancora solo il telefono fisso. In realtà, il problema non riguarda solo l’Inps per lo Spid, ma praticamente ogni accesso ai servizi della pubblica amministrazione e perfino gli appuntamenti con il servizio sanitario; se non si possiede un Pc, una stampante, uno scanner, uno smartphone tutto diventa più complicato”.

“Non dovrebbe essere difficile far convivere con innovazione e semplificazione, necessarie e assolutamente utili per chi vi sa accedere, con uno sportello in presenza, dove i soliti ‘esclusi’ possano trovare aiuto in queste quotidiane necessità – conclude a segretaria Fnp. Mettere al centro la persona significa considerare anche ‘chi non ce la fa a stare al passo’: sono cittadini con gli stessi diritti e con più bisogni, che pagano le tasse spesso meglio di altri, che necessitano dell’attenzione di tutti”.

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