“L’idiozia non ha confini e limiti”. Comincia così lo sfogo pubblicato su Facebook dall’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bergamo, Marco Brembilla, dopo avere visto gli “scarabocchi” (così li definisce) comparsi su i pilastri del viadotto di Boccaleone, “appena sistemati e tinteggiati”. Poi aggiunge: “I cittadini che dovranno pagare ‘ringraziano’. Altro passatempo migliore no?”.
L’assessore fa sapere che il Comune ha da poco ripulito via Tiraboschi (in pieno centro città) da tutte le scritte in bomboletta, spendendo all’incirca quattromila euro. “Ma all’anno, in media, ne servono quindicimila” per ripulire gli edifici e le strutture pubbliche della città, privati esclusi.
Tra i vari commenti al post dell’assessore, c’è chi suggerisce di arruolare degli street-artist per dipingere i pilastri e coprire così le scritte (quelle che i graffitari chiamano ‘tags’). “Sono in corso dei contatti per realizzare murales in sostituzione di quelli esistenti, cancellati per il consolidamento della struttura” ha risposto Brembilla. “Deturpare così il contesto urbano è stupido, oltre che un costo per la collettività. Bergamo – conclude – nei prossimi anni sarà Capitale italiana della Cultura, vediamo di entrare in quest’ottica sin da subito”.
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