Si chiama Osteria Scotti, ma dell’osteria (nell’accezione più pura del termine) ha ben poco. Il locale è semplicemente bellissimo: parliamo di una villa del ‘600 a Paladina arredata con estrema classe, senza stravolgere la storia che trasuda da ogni muro.
Alberto ed Elisabetta Scotti sono dei padroni di casa gentili e preparati, che sanno fare il loro mestiere. Del resto, hanno alle spalle una famiglia che al settore della ristorazione ha dato tantissimo: i nonni e i genitori ad Alzano Lombardo portarono perfino una stella Michelin con il celebre ristorante Il Catenone.
L’esperienza culinaria che regala il locale di Paladina è assolutamente all’altezza di una location che potremmo definire da favola: il servizio è attento e (quasi sempre) veloce, con un ottimo ritmo, mentre le proposte stimolano la salivazione già durante la consultazione della carta.
Tra gli antipasti stupiscono subito il tonno vitellato, un vitel tonnè rivisitato (anzi, ribaltato) con sugo di vitello e maionese alle alici, e i fiori di zucchina ripieni di caprino, ricotta e zafferano, accompagnati da una crema di zucchina e menta e dei cracker croccantissimi.
Molto gradita la crema di ceci e cozze, servita (in omaggio) come entrée.
Imbarazzo della scelta anche per i primi: che sia terra o che sia mare, si ha sempre l’impressione di andare sul sicuro.
E allora ecco arrivare delle equilibratissime tagliatelle fatte in casa con dei funghi porcini freschi, e poi un risotto che faticheremo a dimenticarci con pesca gialla e gamberi rossi di Mazara del Vallo: cottura perfetta e mantecatura bilanciata e generosa. Un piatto bello, buono e molto curioso.
È senza salti mortali, ma comunque apprezzatissima anche la calamarata ripiena di baccalà con salsa al peperone dolce. Il baccalà non è eccessivamente sapido e si sposa alla perfezione con la salsa sottostante. La spruzzata di peperoncino offre l’acuto che non poteva mancare. Unica assente (non giustificata) la parte croccante, che ci sarebbe stata divinamente in un piatto così. Ma è un dettaglio quasi insignificante.
La sella di maialino da latte, servita con verdure e salsa alla senape, è l’unica portata che arriva al tavolo con un impiattamento non proprio irresistibile. I punti li guadagna comunque all’assaggio, con la cotenna leggermente croccante che dà quel tocco in più che ci voleva.
Ben fatta anche la costoletta alla milanese: la panatura è croccante e leggera, la carne all’interno mai troppo cotta in nessun punto. In bocca si sente che è stata fritta con un buon burro. Peccato solo per le patatine in accompagnamento, che arrivano al tavolo tutt’altro che calde.
Non vengono disattese neanche le aspettative – altissime – per i dessert. La millefoglie con crema pasticcera alla vaniglia è semplice e ben fatta, mentre sono parecchio interessanti l’eclair con crema chantilly, melone e meringa bruciata e il fico cotto al caffè accompagnato da un ottimo gelato alla mandorla.
In conclusione. Impossibile definire una bella sorpresa l’Osteria Scotti, perché di sorpresa proprio non si tratta. Alberto ed Elisabetta, infatti, portano avanti una splendida realtà che rende onore alla storia della loro famiglia. La villa che da poco più di un anno ospita il ristorante è semplicemente favolosa, ed è la cornice perfetta di un locale che ha davvero pochissime pecche, nel servizio e anche nei piatti. La carta ha prezzi non bassissimi, ma onesti. Forse sarebbe bello trovare tra le proposte anche un menù degustazione, con porzioni ridotte e più portate.
OSTERIA SCOTTI
Paladina, via Bergamo, 10 – 24018
Tel. 035 541119
Prezzo medio: 45 euro a persona
Chiuso il lunedì
Questa recensione non è frutto di una cena-stampa e il giornalista non ha ricevuto favori, regali o servizi in cambio del proprio giudizio. Non si è palesato né prima né dopo il pasto, rispettando rigorosamente la legge dell’incognito, unica vera tutela del lettore.
“Senza prenotazione” non vuole essere solo un omaggio al grande Anthony Bourdain, ma anche una guida sincera e onesta per chi cerca un posto in cui mangiare a Bergamo e provincia.
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