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La previsione

Stefano Scaglia: “L’industria manifatturiera tornerà ai livelli pre-crisi nel 2023” video

A Bergamo nel 2020 si prevede una riduzione del valore aggiunto nell'industria di circa il 15% . Ma si prevede un rimbalzo positivo nell'arco di due anni che dovrebbe fare recuperare i livelli di crisi.

Bergamo e Brescia, le campionesse italiane dell’industria manifatturiera – 2° e 1° posto in Europa per valore aggiunto totale (Eurostat 2020) – tenute sotto scacco in modo eccezionale dal Covid19 e protagoniste, le due Confindustrie locali, di attacchi intimidatori ai presidenti Stefano Scaglia e Giuseppe Pasini, sono un simbolo di coraggio, determinazione e volontà di reagire.

Alberto Ribolla, presidente World Manufacturing Foundation intervenuto nella nuova casa degli imprenditori bergamaschi al Kilometro Rosso per la presentazione del Piano strategico 2020-25 della Fondazione internazionale dedicata al manifatturiero, apre il suo intervento riconoscendo la forza con cui le imprese e i lavoratori hanno saputo reagire agli eventi, esprimendo “forte vicinanza e solidarietà” ai due presidenti e alle loro comunità.

Una resilienza eccezionale, Bergamo, come il suo settore trainante, il manifatturiero. La previsione di discesa del valore aggiunto nell’industria nel 2020 rispetto al 2019 è del 15 per cento circa. Ma nell’arco di due anni si prevede un rimbalzo positivo che dovrebbe fare recuperare i livelli di crisi.

Dai dati che presenta Stefano Scaglia, presidente di Confindustria Bergamo, emerge con chiarezza la centralità dell’industria manifatturiera bergamasca. La provincia di Bergamo è, in Europa, seconda per valore aggiunto totale (+30%) e quinta per valore aggiunto della produzione (nella classifica dei territori industriali in cui sia l’occupazione che il valore aggiunto industriale sono > 25%). L’export del settore, che è cresciuto di oltre il 62% negli ultimi dieci anni (2009/2019, dati Istat 2020), vale 16 milioni di euro (quello Lombardo 127 e quello italiano 476 milioni). Bergamo contribuisce all’attivo della bilancia commerciale italiana del +13%, per un valore che si attesta oltre i 52 miliardi.

Le aspettative delle imprese industriali bergamasche, tuttavia, registrano ancora un clima di forte incertezza: -20% del fatturato, -16% la produzione e l’occupazione (elaborazione ufficio studi Confindustria Bergamo su dati Unioncamere Lombardia, luglio 2020).

“Nel nostro territorio opera una delle manifatture avanzate più sviluppate d’Europa ed è significativo che vengano lanciate da qui le linee di azione della World Manufacturing Foundation. Bergamo negli ultimi anni si è sempre più caratterizzata per il suo manifatturiero avanzato, fortemente internazionalizzato, motore imprescindibile di sviluppo socio-economico. La pandemia ne ha messo in evidenza la grande capacità di reazione e adattamento e accelerato la necessità di compiere un ulteriore salto di qualità, sostenuto dall’innovazione” ha sottolineato il presidente Scaglia.

La World Manufacturing Foundation nasce nel 2018 per volontà di Confindustria Lombardia, Politecnico di Milano, IMS con il support di Regione Lombardia e Commissione Europea. Il Piano strategico delinea l’azione della WM Foundation nei prossimi 5 anni, che si concentrerà sulla diffusione di valori quali: sostenibilità, apertura, eccellenza, approccio globale e mentalità orientata al futuro per promuovere cultura industriale e migliorare la competitività del settore manifatturiero.

Il Piano Strategico 2020-25 si avvale del contributo dei 150 esperti che, da ogni parte del mondo, hanno inviato le proprie opinioni, contribuendo a delineare le azioni e le best practices per affrontare le sfide dei cambiamenti in atto nel settore manifatturiero.

Alla base dell’agire della World Manufacturing Foundation, con la sua rete globale di partner, c’è un modello rodato di collaborazione aperta tra l’ambito industriale, accademico e di ricerca e il settore pubblico. Questo network globale, nell’ambito del progetto ‘Back to the Future’, ha consentito di costruire una vision più ampia sull’impatto che il ‘new normal’ avrà sul settore manifatturiero, oltre a poter individuare nuove dinamiche competitive sia dal punto di vista delle politiche industriali che delle catene del valore.

Appuntamento, dunque, al World Manufacturing Forum 2020: il meeting che ogni anno riunisce piccoli e grandi imprenditori, istituzioni, accademici, manager e associazioni industriali provenienti da tutto il mondo si svolgerà a Cernobbio (Co) l’11 e 12 novembre.

Al centro dell’edizione 2020 del Word Manufacturing Forum, arricchita da appuntamenti collaterali che andranno a comporre la Manufacturing Week, il tema della Intelligenza Artificiale e la resilienza delle imprese del manifatturiero: “Artificial Intelligence for the Manufacturing Renaissance. The resilience of companies in a New Normal society”. La prima giornata del Forum sarà interamente dedicata alle sfide e ai cambiamenti che la pandemia impone al settore manifatturiero.

Al WMF 2020 interverranno, tra gli altri: Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, Pierre Gattaz, Presidente di Business Europe, Chandrakant Salunkhe, Presidente SME Chamber India, Linda Hasenfratz, CEO di Linamar, Paolo Benanti, francescano del Terzo Ordine Regolare, esperto di etica, bioetica ed etica delle tecnologie, John Polowczyk, Supply Chain Stabilization Task Force – Covid-19, FEMA / Health and Human Services (USA). Attesi a Cernobbio anche esponenti del Governo italiano e della Commissione Europea.

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