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L'ateneo di bergamo al lazzaretto

‘Graduation day’ per l’Università: insieme al ministro (e ai Pinguini) oltre mille studenti fotogallery

Consegnati i diplomi ai laureati a distanza. Tra gli ospiti Gaetano Manfredi e la band bergamasca

Non è passato neanche un anno, eppure l’aria che si è respirata al Graduation Day 2020 è stata diversa. Per chi l’ha vissuto in prima persona, è inevitabile il ricordo della stessa giornata per i laureati Unibg, nei primi di ottobre del 2019, così come la malinconia nel rendersi conto che non poteva essere diversamente.

Il 2020 non è un anno qualunque, lo sappiamo tutti. L’abbiamo vissuto sulla nostra pelle, su quelle delle nostre famiglie e dei nostri amici. È (e continua ad essere) un anno difficile, fatto di distanze e privazioni, specialmente per noi cittadini del territorio bergamasco: la provincia più colpita dal Covid-19, divenuta tristemente famosa a livello mondiale.

È con questi presupposti che l’Università degli Studi di Bergamo ha dato vita, con fatica, all’edizione speciale della giornata dedicata ai laureati triennale e magistrale dell’ateneo di Bergamo. Nella mattinata di mercoledì 30 settembre erano oltre mille gli studenti che si sono ritrovati al Lazzaretto di Bergamo, la “cittadella accademica” allestita temporaneamente per garantire accessibilità e sicurezza nel primo mese di ripartenza, e dove, solo poche settimane fa, erano accolti gli studenti del test di Medicina.

Un luogo inusuale, ma carico di significato: “Questo posto ha molto da rivelare in termini di sofferenza e volontà di ricostruzione: fu infatti proprio qui che nel 1630 le autorità dell’epoca ospitarono le persone che avevano contratto la peste, che nel nostro territorio causò più di 55mila morti. Dovremmo provare a lasciarci ispirare da ciò che è avvenuto in risposta a tale evento: la ripresa, la voglia di guardare avanti, la rinascita, appunto”, ha dichiarato il rettore dell’Unibg, Remo Morzenti Pellegrini, emozionatissimo ed orgoglioso di tutti i “suoi” studenti e di aver potuto mantenere la promessa fatta a tuti loro di avere comunque un momento di festa per il proprio traguardo.

Quest’anno mascherine, distanze e divieti hanno sostituito le toghe, tocchi da lanciare in aria e la parata dei laureati per le vie cittadine. Ma c’è stato un elemento nuovo: la gioia, la forza, il coraggio e il sorriso di oltre mille studenti che, nonostante il doloroso periodo umano ed emotivo, si sono aggrappati alla forza dello studio e dell’Università, riuscendo, infine, a laurearsi a distanza in pieno lockdown e con la pandemia in corso.

Il ministro Manfredi a Bergamo
Tra i presenti alla cerimonia anche il sindaco Giorgio Gori

Una forza che ha ricordato nel suo discorso l’ospite d’onore della giornata, il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, che ha lanciato simbolicamente da Bergamo a tutta Italia un forte messaggio di resilienza del mondo accademico: “L’impegno che c’è stato in questa città, la più colpita dalla pandemia, di rispondere a questo terribile momento con lo studio, il sacrificio e il senso della responsabilità e del dovere è stato il più grande esempio che Bergamo abbia dato all’Italia e ve ne sono profondamente grato. Grazie per aver magnificamente rappresentato il senso di cosa significhi vivere l’Università”.

È tradizione del Rettore augurare il meglio con una citazione e, quest’anno, si è affidato all’immortalità della canzone Forever Young di Bob Dylan, augurando ai neodottori di continuare a sognare e costruire il proprio percorso di vita verso grandi ideali, rimanendo allo stesso tempo saldi, con i piedi per terra e con le mani occupate: “Portate i vostri sogni in giro per il mondo, care dottoresse e cari dottori, e, insieme, portate dentro di voi anche un pezzo di UniBg con il ricordo di tutte le persone che avete incontrato qui”.

Da Bob Dylan ai Pinguini Tattici Nucleari, amatissima band bergamasca che si è aggiudicata il terzo posto a Sanremo 2020 e, anche, i cuori di tutti gli studenti e di tutte le autorità presenti al Graduation Day di quest’anno. Fortemente voluti dall’ateneo orobico per questo giorno per via della loro “identità ibrida meravigliosa, a metà strada tra l’attaccamento al proprio luogo di origine e l’apertura al mondo, come l’Università degli studi di Bergamo” come ha dichiarato il rettore Remo Morzenti Pellegrini.

Il ministro Manfredi a Bergamo
I Pinguini Tattici Nucleari in compagnia del rettore UniBg

Con la loro simpatia, vivacità e ironia hanno fatto cantare e ballare (anche se sul posto e senza togliere le mascherine) tutti quanti. E commuovere, anche. Quando “Bergamo”, la loro canzone – che, come ha dichiarato il frontman Riccardo Zanotti “ha assunto un significato inaspettato per tutti i bergamaschi che mai avrei pensato: l’avevo scritta prima dell’emergenza sanitaria e, poi, è diventata una canzone a cui aggrapparsi” – ha riempito la stanza, strappando un sorriso a tutti e ripetendo sottovoce: “Ricordati che sei bella come casa mia”.

La commozione si vedeva, si toccava, durante i discorsi, i video proiettati che raccontano la vita di uno studente Unibg e i mancati abbracci. Una giornata di festa, anche se intaccata da una certa dose di malinconia nel pensare a quello che è stato, ma condita anche da un grande, grande orgoglio di essere parte di una ripartenza che riguarda tuti quanti, simbolicamente rappresentata dall’inizio di una nuova vita per i laureati presenti, attorno a cui tutta la città, oggi, si è unita per augurare il meglio. Con la speranza, forse, che dia forza anche a chi, in questo momento, fuori dal piccolo mondo del Lazzaretto, non riesce a trovarla.

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