Prevenire è meglio che curare. Così, mentre nel resto del mondo e in alcune località italiane i contagi da Covid 19 tornano a salire, Bergamo si prepara ad affrontare nel modo migliore una possibile nuova ondata dopo la quiete estiva.
All’Humanitas Gavazzeni sono stati avviati, già a fine giugno, i lavori per la costruzione del Dipartimento d’Emergenza (DEA) Pronto Soccorso. La nuova area avrà un’organizzazione degli spazi innovativa e tecnologie di ultima generazione, per rispondere alle emergenze attuali e future, anche legate alla diffusione di malattie infettive. Grazie alla separazione dei percorsi, la struttura garantirà continuità di cure e assistenza ai pazienti con altre patologie, in totale sicurezza.
Il nuovo Pronto Soccorso nasce grazie all’impegno di vari sostenitori, in primis TenarisDalmine e Fondazione Rocca attraverso Fondazione Humanitas per la Ricerca (cui si deve lo sviluppo scientifico del progetto), che hanno deciso di effettuare un’importante donazione per la dotazione delle tecnologie più all’avanguardia.
La struttura, che si estenderà su una superficie di 3000 metri quadrati, avrà a disposizione un team di professionisti specializzato, rendendo così possibile ridisegnare i modelli di gestione dell’emergenza, garantendo al contempo continuità di cure e percorsi separati ai malati più fragili, come ad esempio i pazienti cardiopatici e oncologici.
Il design, nato dalla collaborazione tra Techint e Humanitas e curato dall’architetto Filippo Taidelli, unirà una forte competenza clinica a un solido know-how ingegneristico e progettuale per offrire standard clinico elevato e capacità di reazione a diversi scenari emergenziali.
Obiettivo principale sarà garantire sicurezza, con percorsi nettamente separati per pazienti con patologie virali, e tutta la strumentazione tecnologica per assistere i casi più gravi: dall’area diagnostica, con TC e Rx di ultima generazione, alle sale operatorie con annessa sala di angiografia. Le camere di degenza, in pressione negativa, consentiranno l’isolamento dei pazienti contagiosi.
In caso di emergenze di natura non infettiva, invece, i flussi all’interno della nuova struttura di Humanitas Gavazzeni consentiranno di dividere, già dall’accesso, i codici verdi e gialli da quelli rossi, con un ingresso dedicato esclusivamente ai pazienti su barella, e sale d’attesa distinte, accesso rapido alla diagnostica, shock room per i casi più gravi e letti di osservazione OBI (osservazione breve interna).
A che punto sono i lavori? Il cantiere lavora 6 giorni su 7 e dopo aver curato fondamenta e sottoservizi, è stata realizzata la struttura edile dell’area Degenze (ora si sta lavorando agli impianti) ed è stata realizzata la struttura portante dell’area vera e propria del Pronto Soccorso; a breve verrà posizionato il tetto. La fine dei lavori e l’apertura del nuovo DEA è prevista per dicembre 2020.
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