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Scuola

Supplenti a Bergamo: punteggio errato, scatta il licenziamento

Paola Manzullo (Cisl Scuola Bergamo): "Reclami non accettati ed errori con Sigeco"

Purtroppo era prevedibile. In seguito alla denuncia di inizio settembre riguardante i gravi errori riscontrati nei punteggi che determinano la posizione nella prima e nella seconda fascia delle nuove graduatorie delle supplenze (GPS), a scuola iniziata le problematiche non potevano mancare.

Sì, perché se il primo step di verifica dei titoli di servizio e di quelli valutabili degli aspiranti insegnanti di Bergamo e provincia era responsabilità delle scuole polo individuate dall’Ufficio Scolastico Territoriale, il secondo controllo spetta adesso ai dirigenti scolastici delle scuole che erogano il contratto di assunzione.

“Due persone mi hanno contattato sabato (19 settembre) per chiedermi cosa potessero fare dopo aver ricevuto la notifica di licenziamento dall’istituto secondario di secondo grado dove avevano appena preso servizio – racconta il nuovo segretario generale Cisl scuola Bergamo, Paola Manzullo -. E questo è successo perché sono stati riscontrati errori nei punteggi una volta aver verificato i titoli dichiarati. Una persona era inserita in prima fascia mentre doveva essere in seconda visto che non aveva l’abilitazione, mentre ad un’altra sono stati calcolati per eccesso i titoli valutabili”.

L’effetto immediato è stato il licenziamento e, sembrerebbe, anche l’esclusione dalle GPS per i prossimi due anni, fino alla nuova riapertura delle stesse. Tutto per un errore materiale e di sistema che pare essere successo a numerosi aspiranti docenti nella provincia di Bergamo (in totale hanno fatto domanda in 15mila): molti hanno anche fatto tutta la procedura prevista per il reclamo, vale a dire una raccomandata destinata all’Ufficio Scolastico Territoriale, ma che è finita nel nulla.

“Il reclamo non è mai stato preso in considerazione – prosegue Manzullo -. Una di quelle persone che mi hanno contattato, una volta preso servizio, ha dichiarato alla scuola che il suo punteggio era stato calcolato per eccesso e
che aveva anche fatto reclamo in autotutela. Ma il punto è che nessun reclamo è stato preso in considerazione, infatti, affinché andasse in porto, si doveva fare ricorso direttamente al Tar con tutte le spese e gli oneri che conosciamo tutti a carico del singolo docente. Ovviamente, nessuno ha fatto ricorso al Tar e così le GPS sono andate avanti, intoccabili, perché definitive e non modificabili senza
opportuni e costosi ricorsi”.

E così, ancora una volta, le nuove graduatorie mostrano tutte le loro fragilità in un momento già molto delicato per il mondo scolastico: le cattedre che si ritenevano coperte ora non lo sono più che si aggiungono ai 700 posti ancora scoperti sul sostegno e ai 1500 di posti comuni a Bergamo e provincia.

Dopotutto, il tempo è stato troppo poco per compilare le domande di iscrizione alle GPS (poco più di due settimane) così come per verificare la veridicità delle dichiarazioni da parte delle scuole polo (dal 7 agosto al 1 settembre) in piena organizzazione didattica ed edile della riapertura della scuola post Covid. In aggiunta, il reclutamento tramite GPS è stato un sistema nuovo, mai fatto prima, con anche nuovi metodi di valutazione dei titoli di servizio e di accesso e dubbi interpretativi nella compilazione della domanda, esclusivamente online.

Online anche la compilazione delle preferenze delle scuole per ogni classe di concorso: un sistema nuovo anche questo, Sigeco. Mai, infatti, era stato utilizzato nella provincia di Bergamo, dal momento che le convocazioni e le nomine sono sempre avvenute in un determinato giorno, in presenza. Ma con l’emergenza Covid ancora in corso si è deciso di procedere con le convocazioni a distanza, tramite la piattaforma Sigeco dove ogni singolo docente, se convocato, ha dovuto inserire le proprie preferenze tra le scuole della provincia con una clausola finale: “Accetta o Rifiuta nomine d’ufficio in caso che nelle scuole scelte non ci sia disponibilità?”, si chiede il segretario generale Cisl scuola.

“Abbiamo ricevuto e continuiamo ricevere segnalazioni anche riguardo a questo punto – conclude -. Cliccando su ‘accetta ogni nomina d’ufficio’ il docente ha delegato l’Ufficio Scolastico Territoriale di contattarlo anche in caso che non ci sia disponibilità nelle scuole scelte, ma, dalle chiamate che stiamo ricevendo, constatiamo che la delega in molti casi non è stata registrata, escludendo, perciò, numerosi docenti aventi diritto. Dopotutto Sigeco è una piattaforma nuova per la nostra provincia e sceglierla adesso, forse, è stata una mossa azzardata”.

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