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L'elezione

Dallagrassa vince a Oneta: “Grazie alla comunità, premiato il legame col territorio”

Dopo tre mandati e un anno di stop, Angelo Dallagrassa è tornato in pista ottenendo una vittoria rotonda alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre

“Siamo riconoscenti alla comunità: ringraziamo tanto i cittadini e siamo ben felici di prendere in mano la situazione. L’impegno che ci è stato assegnato è un servizio per il paese e cercheremo di dare il meglio di noi stessi”. Così Angelo Dallagrassa, che torna a rivestire la carica di sindaco a Oneta, commenta i risultati delle elezioni amministrative di domenica 20 e lunedì 21 settembre.

Alle urne ha vinto guidando la lista “Uniti per Oneta”, ottenendo il 71,85% dei consensi e superando le altre tre liste in corsa, cioè Impegno popolare per l’Italia (guidata da Alex Airoldi, che ha totalizzato il 22,52%), Impegno civico (Marco Folini (4,56%) e L’altra Italia (Luca Oriani, 1,07%).

Dopo tre mandati e un anno di stop, dunque, Dallagrassa è tornato in pista ottenendo una vittoria rotonda: “Sono soddisfatto soprattutto per la compagine – ha commentato -, sono contento in modo particolare per i miei ragazzi che si sono resi disponibili a servizio della comunità. Considerando che alle elezioni erano in corsa quattro liste, c’era sempre un’incognita sull’esito ma abbiamo visto che la risposta dei cittadini è stata molto positiva e attraverso questa intervista vorrei ringraziare la mia comunità per l’apprezzamento che ci ha dato. Ovviamente la cittadinanza avrà riflettuto sul fatto che se un paese viene lasciato e non c’è nessuna amministrazione che ne prende il posto poi arrivano altri che non hanno alcun legame con il territorio e rischiamo di farci governare dagli altri”.

“Bisogna essere del territorio per governare i paesi, in modo particolare quelli di montagna, dove ci sono molte criticità. Il nostro Comune è vasto e non è semplice gestirlo: la conoscenza del paese è fondamentale così come la passione e l’amore per la propria terra. Diversamente si starebbe a casa perché il sindaco oggi ha sì più potere ma è un potere relativo, mentre la responsabilità è effettiva” – evidenzia Dallagrassa.

Infine, il primo cittadino conclude: “L’anno di commissariamento è servito a capire cosa significa la mancanza del radicamento sul territorio e persone che, pur nella loro capacità, qualità e buona volontà, compiono l’ordinaria amministrazione e non compiono scelte politiche. In un paese di montagna, invece, sono fondamentali e c’è bisogno di una costanza presenza quotidiana e il pensiero deve essere fisso sulle problematiche locali”.

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