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Referendum

Violi, M5S: “È la vittoria del mondo reale contro le élite politiche”

Più di tutto, si tratta di una grande conquista per il Movimento 5 Stelle, promotore del referendum facendone una delle proprie battaglie politiche

Il Sì ha sbaragliato al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, sia a livello nazionale che locale: arrivando al 70% nella provincia di Bergamo e al 60% in città. Nonostante i timori iniziali il voto in bergamasca si è svolto senza intoppi, in piena sicurezza e nel rispetto nelle norme anti Covid.

Il dibattito referendario negli ultimi mesi ha diviso l’opinione pubblica e, specialmente, i partiti: all’interno della Lega, infatti, sempre fedele al ‘Sì’, ci sono stati sostenitori del ‘No’, così come per il Pd che ha anche chiesto al segretario di partito, Nicola Zingaretti, a favore del taglio, di lasciare libertà di voto a chi propendeva per il ‘No’, come il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

Tra i sostenitori del Sì, il segretario provinciale del PD, Davide Casati, soddisfatto del risultato nonostante le intense discussioni e le visioni diverse interne al partito: “L’esito di questo referendum è solo il primo passo per iniziare a rendere le nostre istituzioni più efficaci ed efficienti. La direzione è quella giusta, adesso serve massimo impegno a partire dalla modifica della legge elettorale, per poi procedere verso il superamento del bicameralismo perfetto. L’auspicio è che si impari dalle esperienze vissute, con umiltà e con l’obiettivo di migliorare la gestione delle relazioni e dei processi interni a una “comunità – partito” in un’epoca in cui le modalità comunicative rendono più complesso il confronto democratico interno agli organismi dirigenti”.

Ma, più di tutto, si tratta di una grande conquista per il Movimento 5 Stelle, promotore del referendum facendone una delle proprie battaglie politiche, definito un “risultato storico” dal leader Luigi Di Maio.

Cosa significa questa conquista per il Movimento? “È la vittoria del mondo reale contro le élite politiche e dei giornali che nelle ultime settimane continuavano ad insistere sul grande recupero del No e sul fatto che i cittadini avrebbero dato un segnale al Movimento 5 Stelle. Grandi prediche, grandi speranze, ma ancora una volta chi da anni governa il paese dai palazzi si è schiantato contro il mondo reale, dimostrando che non è in grado di capire cosa vuole il mondo fuori”, ha dichiarato il consigliere regionale pentastellato bergamasco Dario Violi.

Qual è la stata la vostra forza? “Credo che sia una vittoria del Movimento non tanto nel merito, ma nel metodo. Ha vinto il metodo dei piccoli passi, della semplicità, della condivisione collettiva di un’idea, del mantenere le promesse (dal reddito di cittadinanza al decreto dignità) e della tempestività nel realizzarla. Il taglio dei parlamentari l’abbiamo portato a termine in un anno e mezzo. Un pezzo per volta stiamo cambiando questo paese, forse a volte sbagliando e peccando di inesperienza, ma passo passo lo facciamo”.

E ora, cosa succederà? Quale sarà il prossimo ‘piccolo passo’? “Succederà che, oltre ad aiutare il Paese nel sostenerlo nelle sue difficoltà specialmente nell’economica che presenterà serie difficoltà, andremo avanti con le riforme istituzionali: lavoreremo sulla legge elettorale, che non prevede le preferenze, nonostante le nostre richieste. Quindi lavoreremo su questo fronte: partiamo dalle preferenze e poi arriverà tutto il resto. Ma l’importante è partire, uniti, insieme su un’idea condivisa da tutti”.

Qual è la più grande soddisfazione della vittoria? “La soddisfazione è nel fatto che chi si ritiene la classe dirigente di questo Paese si è schiantato con il mondo reale, dimostrando, ancora una volta, che sono veramente poco rappresentativi e che vivono nei loro salotti senza rendersi conto di quali sono le necessità del Paese”.

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