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L'ex nerazzurro

Atalanta, Castagne spiega il suo addio: “Troppi silenzi di Gasperini”

“Gasp non parlerebbe con nessuno. E’ molto bravo tatticamente, ha ottime idee, ma semplicemente non avevamo rapporto"

In un’intervista al Guardian pubblicata dalla Gazzetta, Timothy Castagne ha spiegato i motivi del passaggio dall’Atalanta al Leicester (dove ha subito segnato) dopo la cavalcata con la Dea che l’ha portato fino ai quarti di Champions League e al terzo posto in campionato.

Il difensore belga ha raccontato che la Premier League era un suo sogno (“Ho sempre amato Thierry Henry, è stato il mio idolo da quando ero un ragazzino”), ma che soprattutto era alla ricerca di un tecnico con cui poter avere un rapporto umano.

Con stoccata a Gasperini: “Volevo un allenatore con cui poter avere una relazione – ha detto Castagne -. Con Brendan Rodger possiamo parlare, può aiutarmi a lavorare sui miei punti deboli e cose del genere”.

Un dialogo che gli era mancato completamente a Bergamo: “Gasperini non parlerebbe con nessuno . E’ molto bravo tatticamente, ha ottime idee, ma semplicemente non avevamo quel tipo di rapporto. Dipende dal giocatore, c’è chi ce la fa anche senza, ma io sono uno di quelli che ha bisogno del dialogo.

Dopo la partita mi chiedevo: ‘Come sono andato? Cosa ho fatto bene? ‘. Mi avrebbe aiutato per la fiducia, ma all’Atalanta questo aspetto non l’ho trovato”.

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