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La visita

Salvini, tour in Bergamasca: “Tornerò da presidente del Consiglio”

Cene, Almè e poi Sorisole: il leader della Lega ha sostenuto i candidati locali e criticato pesantemente il Governo, senza nascondere la sua ambizione.

“Tornerò qui da presidente del Consiglio”: Matteo Salvini, impegnato in un tour elettorale, lo ha detto al mercato di Almè, dove ha sostenuto la candidatura di Massimo Bandera.

E il concetto l’ha ribadito poco dopo, a Sorisole, al fianco di Stefano Vivi: “Tornerò a difendere l’Italia e gli italiani da Premier”. 

Sono alcuni dei punti salienti della metà giornata passata in Bergamasca dal leader della Lega, che dopo aver dormito in Val Seriana, era ripartito alle 9.30 di martedì da Cene nella sua operazione di appoggio ai candidati sindaci che il prossimo weekend si giocheranno la possibilità di indossare la fascia tricolore.

Ma oltre all’obiettivo a breve termine, quello delle elezioni amministrative, Salvini ha ovviamente affrontato anche i grandi temi che tengono banco a livello nazionale: dal processo a Catania che lo vedrà in aula il prossimo 3 ottobre per il caso Open Arms all’immigrazione clandestina, dalla scuola al lavoro. Nessun accenno, invece, alla questione dei Fondi e dei commercialisti bergamaschi sulla quale è in corso un’inchiesta da parte della Procura di Milano.

salvini almè
L'arrivo di Salvini ad Almè, insieme al candidato sindaco Bandera

Partecipatissimi gli incontri: in piazza Italia a Cene, al mercato di via Olimpia ad Almè e in piazza Alpini a Sorisole.

Con lui tantissimi esponenti della Lega a ogni livello: oltre al segretario nazionale Paolo Grimoldi, c’erano Isabella Tovaglieri e Marco Zanni (Europarlamento), Claudia Maria Terzi, Giovanni Malanchini, Roberto Anelli e Martina Cambiaghi (Regione), Toni Iwobi, Simona Pergreffi e Alberto Ribolla (Parlamentari).

Salvini almè sorisole
Bagno di folla ad Almè

A Sorisole Salvini si è soffermato un po’ di più con i tantissimi cittadini che hanno affollato la piazza: dalla crisi Covid al sostegno a Stefano Vivi, fino ai punti cardine della campagna leghista di pesante contestazione al Governo.

“Qualcuno si potrà domandare come mai sono qui, in questi piccoli paesi, invece che nei grandi centri al voto – ha detto Salvini – Sono qui perchè da italiano, e non da leader della Lega, volevo dire al popolo bergamasco: grazie, per come avete reagito, per la dignità, per il coraggio, per la ripartenza e l’orgoglio”. 

Nessuno sconto per il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, apostrofata come “il ministro più incapace al mondo”: “Un insegnante precario ad Almè mi ha appena detto che a scuola iniziata ancora non sa se lavorerà. Era da marzo che le dicevamo di stabilizzare queste persone, di usare le aule vuote, di sistemare gli scuolabus. E invece no, ha passato i mesi a insultarmi e ora ci sono a casa migliaia di bambini disabili che aspettavano questi giorni come se fossero Natale. La gente in questo momento vorrebbe che il Governo non rompesse almeno fino al 31 dicembre con le tasse, scuole aperte e sicure e porti chiusi: abbiamo già i nostri delinquenti, ma intanto ci sono 2.200 immigrati sbarcati nelle scorse settimane a bordo di 4 navi da crociera al largo della Sicilia a cui paghiamo il soggiorno. Accogliere e integrare sì, ma ne abbiamo le scatole piene di delinquenti e perditempo di professione”. 

Poi un passaggio sul lavoro: “Un’altra notizia che ho letto è che i geni del Governo stanno pensando di azzerare quota 100 e tornare alla Legge Fornero. Vi do la mia parola d’onore: se il Pd prova a proporlo facciamo le barricate dentro e fuori dal Parlamento”. 

Salvini almè sorisole

In conclusione del suo intervento, con ironia, Salvini ha introdotto anche il tema del processo nei suoi confronti: “Tra Grande Fratello Vip e Temptation Island, se avete voglia di un’esperienza nuova vi consiglio ‘Il Processo’: avrò anche io il mio falò di confronto col giudice, mi vestirò elegante e spero di uscire insieme a lui dal Tribunale. Ci sorrido perchè ho la coscienza a posto. Ma pensate a questa incredibile storia solo italiana di uno che diceva: ‘se mi votate combatto immigrazione clandestina, arresto scafisti e chiudo i porti’. Mi avete votato e l’ho fatto, con leggi approvate dal Parlamento e un divieto di ingresso in acque territoriali a firma mia e di Toninelli. Non so se Toninelli capiva cosa stava firmando, ma non gliel’ho estorta la firma. Andrò sereno a Catania: vero che si rischiano 15 anni di carcere e se mi trovo il Palamara di turno c’è da affidarsi a Papa Giovanni. Ma mia nonna diceva: ‘male non fare, paura non avere’. Andrò in tribunale anche a nome vostro e quando me lo chiederanno dirò: ‘mi dichiaro orgogliosamente colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani’. E tornerò a farlo da presidente del Consiglio”.   

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