Il 15 settembre è la “giornata internazionale della democrazia”, un’occasione utilissima per ripensare a quanto uno stato di diritto equo, che noi tutti diamo per scontato, non sia affatto un valore garantito in ogni parte del mondo e di come questo non sia stato raggiunto dall’oggi al domani, ma di come sia arrivato dopo secoli di lotte, sacrifici e coraggiose battaglie di uomini colpevoli solo di anelare ad un futuro migliore per loro e per le generazioni future.
Non è un caso infatti che i padri costituenti abbiano deciso, con estrema lungimiranza, di inserire nelle leggi fondamentali della nostra nazione un intero articolo, il 21, che recita: “La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo”.
Anche il cinema in questo senso può (e deve) essere un mezzo per ricordarci quanto tale valore non sia scontato e di come esso sia perennemente in bilico, attaccato da numerosi fronti da uomini interessati solo all’accrescimento del potere personale che troppo spesso si mascherano da coraggiosi pensatori o da liberatori del popolo.
“L’onda” (Die welle) è un film tedesco del 2008 diretto da Dennis Gansel e tratto dall’omonimo romanzo di Todd Stasser, basato su un esperimento “sociale” realmente accaduto in California nel 1967 alla Cubberley High School di Palo Alto.
La trama è semplice: Durante la settimana a tema un insegnante di storia di una scuola superiore tedesca, Rainer Wenger, si trova a dover affrontare il tema dell’autocrazia. Gli studenti, inizialmente annoiati dall’argomento, non credono possibile che una nuova dittatura possa essere instaurata nella moderna Germania, poiché la gente ha imparato dagli errori del passato.
L’insegnante decide allora di organizzare un esperimento, in modo tale da dimostrare agli allievi come le masse possano essere facilmente manipolate.
Una nuova disposizione dei banchi, la scelta di un leader autoritario da seguire, esclusione dall’aula dei “dissidenti”, ronde organizzate per sorvegliare il quartiere e le creazioni di divise e simboli che rappresentino il collettivo saranno solo alcune delle misure proposte da Rainer per instillare nelle giovani menti dei suoi alunni l’idea che forse una vita di rigide regole e di libertà apparente sia preferibile ad una di vero libero arbitrio e di democrazia.
Ben presto l’esperimento sfuggirà al controllo del suo ideatore, che dovrà fare i conti con gli esiti tragici che otterrà durante tutta la pellicola.
Forte, vero e soprattutto attualissimo pur essendo di 12 anni fa. Una perla europea da non perdere assolutamente.
Battuta migliore: “Quello che manca alla nostra generazione è qualcosa che crei coesione, un obiettivo comune: questo è il nostro simbolo e come un’onda travolgeremo la città!”
commenta