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Pescava in apnea

È di Scanzorosciate, papà di tre figli, il 41enne annegato nel Garda

Oggi, lunedì, l'autopsia

È un 41enne bergamasco, di Gavarno Vescovado, frazione di Scanzorosciate, l’uomo annegato sabato nelle acque del lago di Garda. Manuel Sonzogni si era immerso per pescare in apnea mentre la moglie Sabrina e i tre figli erano sul gommone. A un certo punto, dopo aver preso un pesce, si era rituffato ma, con sempre maggiore preoccupazione, i suoi famigliari non lo vedevano tornare a galla. Hanno dato così l’allarme.

A Toscolano Maderno scattano i soccorsi. Sul posto arriva la Guardia Costiera a cui la moglie di Manuel Sonzogni spiega che il marito si era tuffato in acqua con muta, pinne e fucile subacqueo.

Il 41enne era riemerso per fissare un pesce appena catturato al pallone di segnalazione, al quale il sub era fissato con un cordino. Poi si è immerso una seconda volta. Il pallone si è mosso, come se fosse stato strattonato: forse è stato quello il momento in cui si è sentito male e si è aggrappato al cordino, strappandolo dal pallone.

Il corpo è stato recuperato sul fondale a 28 metri e mezzo di profondità e probabilmente le cause del decesso sono da imputare a un malore: lo spiegherà l’autopsia in programma lunedì 14.

Le ricerche e il recupero sono stati possibili grazie alla Guardia Costiera e i vigili del fuoco di Salò. Sul posto anche i sub del Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda.

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