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Nella bassa

Prostituzione, botte alle ragazze che non guadagnavano: arrestati 6 sfruttatori

Le indagini partite nel settembre 2019 con l'investimento di un ivoriano, reo di aver importunato una delle giovani: venivano reclutate nell'est Europa con la complicità delle famiglie

Il compito delle ragazze era uno solo, guadagnare. Altrimenti erano problemi: quando andava bene, se la cavavano con le minacce. Quando andava male, prendevano le botte. E tante. Ogni notte, la somma da garantire ai protettori era di almeno 300 euro. A loro restava soltanto la differenza, spesso briciole. Cinquanta euro andavano al più alto di grado tra i soggetti che gestivano ‘sul campo’ la rete di prostituzione: P.T., albanese, 34 anni, colui che “affittava” alle giovani le piazzole per prostituirsi. Altri 50 euro andavano al protettore che, oltre a doverle trasportare in strada, aveva appunto il compito di proteggerle e vigilarle. Altri 200 euro andavano ad un secondo sfruttatore, di rango criminale superiore, che aveva il compito di reclutarle nel paese d’origine, spesso con la complicità delle famiglie.

Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri dei comandi provinciali di Bergamo e Brescia – in collaborazione con le unità specializzate dell’Ispettorato Generale della Polizia romena – hanno eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti, cinque di nazionalità romena e uno albanese, considerati i membri di una banda dedita allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione nella Bassa Bergamasca, in particolare tra i Comuni di Palosco, Mornico al Serio e Calcinate.

Le indagini

Tutto è cominciato la notte dello scorso 2 settembre, quando sulla provinciale a Palosco un 31enne della Costa d’Avorio era stato investito da un’Audi A4 bianca. Non un semplice incidente, bensì un tentato omicidio come appurato dai carabinieri. La vittima, infatti, era ritenuta responsabile di aver importunato una delle prostitute a cui l’investitore offriva protezione, forse nel tentativo di sottrarle il denaro. Una condotta non tollerata dal protettore, che ha causato all’ivoriano 70 giorni di ricovero in ospedale, 50 in prognosi riservata ed in pericolo di vita a causa di ferite e lesioni gravissime alla colonna vertebrale, al bacino, ad una gamba ed alle coste, una delle quali gli ha perforato un polmone.

L’attività investigativa, fatta di intercettazioni telefoniche e pedinamenti, ha quindi permesso ai militari di risalire l’intera rete di soggetti che gestivano il giro di prostituzione. E di svelare al tempo stesso i soprusi, le minacce e le violenze alle quali erano sottoposte almeno 5 ragazze, tutte provenienti dall’est Europa e con età media sui 20 anni.

Tre degli arrestati sono stati fermati tra Romano di Lombardia, Rovato e Palazzolo sull’Oglio (BS). Gli altri in Romania: vi rimarranno finché non sarà ultimata la procedura di estradizione in Italia, per essere giudicati dalla magistratura bergamasca.

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