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La senatrice bergamasca

Gallone attacca Conte e Azzolina: “Scuole nel caos, ma per loro è tutto in sicurezza”

Troppe, secondo la senatrice bergamasca, le incognite: "Mancano ancora i banchi singoli e a più di 50mila studenti non sarà assicurato il distanziamento in classe. Capitolo disabili inesistente".

“Il premier Conte e il ministro Azzolina hanno davvero la faccia tosta. Entrambi affermano che la ripartenza del nuovo anno scolastico avverrà in totale sicurezza vantandosi di aver fornito tutti gli strumenti adatti, mentre i presidi esprimono grande preoccupazione e seri dubbi sulla possibilità di riaprire tutti gli istituti”.

Un attacco duro e deciso quello sferrato dalla senatrice bergamasca di Forza Italia Alessandra Gallone nei confronti del premier e della titolare dell’Istruzione, a pochi giorni dalla ripartenza dell’anno scolastico.

“Mancano ancora i fantomatici banchi singoli e a più di 50mila studenti non sarà assicurato il distanziamento di un metro in classe – continua -. Il capitolo dedicato ai disabili inoltre è praticamente inesistente nel libro dei sogni del ministro. Anzi, secondo il dossier di Tuttoscuola, gli studenti più fragili saranno quelli più penalizzati: il 59% dei disabili infatti, pari a 6 su 10, si troverà davanti a un nuovo insegnante di sostegno, vivendo un ulteriore trauma dopo le grandi difficoltà del lockdown. Un vero e proprio colpo basso per oltre 170mila studenti con difficoltà e un ennesimo fallimento di questo governo”.

Per Alessandra Gallone, invece, la soluzione era a portata di mano: “Sarebbe bastato ascoltare sin dall’inizio i professionisti che hanno quotidianamente a che fare con le problematiche legate alla scuola, favorire i Patti educativi tra le statali e le paritarie per ottenere a costo zero gli spazi appropriati per garantire a tutti gli alunni il distanziamento sociale. Sarebbe stato sufficiente un confronto diretto con gli addetti del trasporto locale per predisporre in maniera ineccepibile gli spostamenti degli studenti da e per gli istituti scolastici. Insomma, sarebbero servite un po’ meno arroganza e tanta umiltà per risolvere problemi organizzativi che invece rischiano di far esplodere una bomba già nei primi giorni di ripartenza”. 

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