“Abbiamo chiesto perché ad Alzano e Nembro, che erano polveriere, non è stata istituita la zona rossa. Ci è stato risposto che chiudere quell’area significava chiudere un polmone economico del Paese e che forse si sarebbe salvata qualche vita. Una risposta del genere è scandalosa. Qualche vita è stata sacrificata per quell’interesse economico”. Torna ad alzare la voce Consuelo Locati, avvocato e rappresentante di ‘Noi denunceremo’, il comitato dei parenti delle vittime del coronavirus di Bergamo.

Il coordinatore del gruppo nato da una pagina Facebook, è intervenuto nel corso di una conferenza stampa in cui sono state presentate le conclusioni degli accertamenti svolti da Noi denunceremo, che nelle settimane scorse è diventato anche commissione d’inchiesta.
“La normativa italiana – ha aggiunto – è molto precisa e lo scarico di responsabilità è fasullo. Lo stesso verbale del Comitato tecnico scientifico del 7 marzo precisa che anche le Regioni potevano istituire la zona rossa.
L’accentramento in fase pandemica consente alla presidenza del Consiglio dei Ministri di emanare i Dpcm, ma è fatto salvo il potere di ogni regione di intervenire per contenere la diffusione di un virus nel momento in cui hanno a disposizione dati che facciano pensare che il rischio è troppo alto”.
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