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La lanterna magica di guido

Wakanda Forever!

Per celebrare la memoria di Chadwick Boseman, attore prematuramente scomparso a fine agosto per via di un tumore, noi di BGY abbiamo deciso di recensire il film che più di tutti lo ha lanciato di diritto tra i più grandi attori della sua generazione: Black Panther.

Titolo: Black Panther
Regia: Ryan Coogler
Durata: 134’
Interpreti: Chadwick Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya
Valutazione: ****
Programmazione: Disney+

Generico settembre 2020

Entrato nel cuore dei fan della Marvel già nel lontano 2016 grazie alla sua apparizione in “Captain America: Civil War”, il personaggio di King T’Challa rappresenta forse il supereroe più importante a livello sociale della storia moderna, capace di generare un eco mediatico che ancora oggi, a due anni di distanza, riecheggia per le strade degli Stati Uniti grazie ai movimenti BLM. A seguito dell’uscita del film stand alone di Black Panther sono state infatti centinaia di migliaia le persone, afroamericane e non, che si sono sentite considerate e prese in causa dopo lunghi periodi in cui il cinema è stato perfettamente (e talvolta falsamente) bianco e caucasico. La pellicola in breve tempo, oltre che stimata per la qualità e per gli effetti visivi strabilianti, è divenuta il simbolo di quella parte di società sfruttata e vessata che finalmente riusciva a vedersi rappresentata sul grande schermo, quasi a voler dire “finalmente anche noi, se lo vogliamo, possiamo essere dei supereroi che salvano il mondo”.

La trama è semplice: il giovane principe T’Challa (Chadwick Boseman) ritorna a casa, nella nazione tecnologicamente avanzata del Wakanda. Ben presto però è costretto a richiedere l’aiuto dell’agente della CIA Everett K. Ross (Martin Freeman) per difendere il trono ed evitare lo scoppio di una guerra civile con N’Jadaka (Michael B. Jordan).

Benché “Black Panther” sia poco più che il canonico film di supereroi a cui i Marvel Studios ci hanno abituato da ormai un decennio, va senz’altro sottolineato quanto il sottotesto razziale e di “orgoglio di essere ciò che si è” abbia rappresentato un elemento di stacco rispetto ai predecessori e alla concorrenza, facendo in modo che la pellicola, oltre che premiata al botteghino con un incasso che si aggira intorno ai 1.3 miliardi di dollari, venisse nominata come “Miglior film agli Oscar”.

Per i più distratti è bene ricordare che questa è stata la prima e, per ora, unica volta in cui un film di supereroi riceve tale nomination, poi purtroppo non vinta, ma la Marvel si è comunque potuta consolare con “Miglior scenografia”, “Migliori costumi” e “Miglior colonna sonora”. Tutto sommato è andata bene direi.

A seguito del suo ritorno in “Avengers: Endgame” molti fan non vedevano l’ora di potersi godere un secondo capitolo dei lungometraggi dedicati a Pantera Nera, teoricamente in programmato per il 2022, ma ora che la situazione è purtroppo cambiata il destino del supereroe è sospeso e spezzato, forse troppo presto, come del resto la vita di Chadwick, che a soli 43 anni è stato costretto ad andarsene da un mondo, quello cinematografico, a cui aveva dato molto e a cui avrebbe voluto dare ancora di più.

Battuta migliore: “Ci adopereremo per essere un esempio di come noi, quali fratelli e sorelle, dovremmo trattarci l’un l’altro. Conosciamo tutti la verità, ci sono più cose che ci uniscono di quante ci separino; ma in tempo di crisi, i saggi costruiscono ponti e gli stupidi costruiscono barriere.”

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