Sul campo non è andata esattamente come si aspettavano: un pareggio e una sconfitta. “Ma il risultato in questi casi è relativo, conta il significato dell’evento”. Gabriele Riva, sindaco di Arzago d’Adda, la prende con filosofia e sportività, e non potrebbe essere altrimenti.
Insieme ai colleghi Claudio Bolandrini (sindaco di Caravaggio), Mauro Bonomelli (Costa Volpino), Davide Casati (Scanzorosciate) e Fabio Donda (Fonteno), nel fine settimana ha partecipato alla prima partita post lockdown della Nazionale Italiana Sindaci, allo Stadio Acerbi di Codogno (Lodi): uno dei paesi simbolo della pandemia in Italia, dove tutto è cominciato.
Una partita tra amministratori e volontari della Croce Rossa per ripartire e ricordare i colleghi scomparsi, compresi i bergamaschi Raimondo Balicco (Mezzoldo) e Giorgio Valoti (Cene).
In pantaloncini e scarpini c’era anche Mattia Maestri, il ‘paziente 1’ sceso in campo in una delle due squadre locali. Quello che l’ha visto sfortunatamente protagonista è stato il primo caso di Coronavirus accertato in Italia. “Abbiamo parlato con lui – racconta Riva – vederlo col pallone tra i piedi è stato bello, rappresenta la speranza di chi è riuscito a sconfiggere il male”.
La partita che – come ha spiegato Francesco Passerini, primo cittadino di Codogno – voleva simboleggiare anche un “calcio al Covid”, è stata organizzata nell’ambito del raduno di 130 sindaci, provenienti in particolare da Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Umbria, per celebrare la ripartenza. “Il senso di questa giornata – ha spiegato – è stare tutti assieme adesso che si riprende. Siamo di fronte a una prova del fuoco con la riapertura delle scuole e si ricomincia con il lavoro”. Il senso di Mattia in campo? ‘”È un amico. Si riparte con lui che ricomincia a fare quel che gli piace”.
In rappresentanza del Com della Protezione civile della Bassa bergamasca c’era invece la presidente Beatrice Bolandrini (sindaco di Brignano Gera d’Adda), che con Riva e il primo cittadino di Caravaggio si è aggiudicata ad un’asta benefica un cappellino di Valentino Rossi. L’asta è servita a raccogliere fondi in sostegno della protezione civile di Codogno.
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