Croce Rossa e Formula 1, un binomio che va oltre la velocità che accomuna ambulanze e bolidi e si ritrova in un progetto mondiale di solidarietà. È quello che è stato organizzato dalla Fia, la Federazione internazionale di automobilismo, durante le settimane più calde della pandemia, che ha permesso di raccogliere due milioni di euro da donare alle sedi mondiali della Croce rossa più in difficoltà.
I fondi sono arrivati in parte da un’asta benefica svoltasi a Londra, durante la quale sono stati venduti cimeli di piloti e costruttori, e che ha permesso di racimolare un milione di euro. La stessa cifra è poi stata donata dalla stessa Federazione delle quattro ruote.
Per sigillare questa alleanza il presidente della Fia Jean Todt, ex dirigente della Ferrari, nella mattinata di venerdì 4 settembre ha fatto tappa nella sede della Croce Rossa di Bergamo, nell’omonima via del quartiere cittadino di Loreto, per ringraziare gli operatori che in questi mesi si sono distinti nella lotta al coronavirus.
Todt, ha colto così l’opportunità del Gp d’Italia di domenica a Monza, al quale saranno presenti 250 degli “eroi” della Cri. Tra l’altro l’unico pubblico ammesso, visto che la gara si svolgerà a porte chiuse.
A guidare il francese nella sua visita è stato il presidente della Cri Bergamo, Maurizio Bonomi: “È stato emozionante incontrare un personaggio di questo calibro – le sue parole – . Ha ringraziato tutti noi per il nostro operato e noi ci siamo congratulati per la solidarietà della Fia. Ovviamente Bergamo è stata scelta perché, come tutti sappiamo, è stata una delle zone più colpite dal Covid. Ora speriamo che il peggio sia alle spalle”.
Tra i presenti alla cerimonia, oltre ai rappresentati delle forze dell’ordine, anche Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Sticchi Damiani, presidente Aci, Maria Beatrice Stasi, direttore Generale Papa Giovanni XXIII, Francesco Rocca, presidente Cri e Ifrc, e Jagan Chapagain, segretario generale Ifrc.
commenta