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L'analisi

In estate timidi segnali di ripresa per il settore extra alberghiero di Bergamo

Fino alla metà di luglio scarsa presenza turistica, a cui è seguita una ripresa con un incremento di presenze fino alla fine di agosto

Dalla recente pubblicazione dei dati Istat del secondo trimestre si evidenzia un calo senza precedenti degli indici del fatturato delle imprese dei servizi (-26,2 % il dato tendenziale) ed in particolare si rileva come tra i settori più colpiti ci siano quelle attività maggiormente interessate dai provvedimenti di chiusura per il contenimento dell’emergenza sanitaria, quali quelle legate alla filiera del turismo come le attività di alloggio che registrano un calo pari al -88,3%.

Una fotografia nazionale in linea con l’andamento del settore extra alberghiero imprenditoriale di Bergamo – 750 case vacanze, B&B e affitta camere censiti sul territorio cittadino – che ha perso in media il 60% del fatturato registrando però timidi segnali di ripresa durante il periodo estivo.

“Nelle strutture cittadine fino alla metà di luglio c’è stata una scarsa se non rarefatta presenza turistica a cui è seguita una ripresa con un incremento di presenze fino alla fine di agosto – commenta il Presidente dell’Associazione BERGAMOB&B, Paolo Prestini -. Ci aspettavamo un turismo da weekend che è stato invece più settimanale, con in larga parte un flusso di turisti italiani e una discreta presenza straniera di confine proveniente da Francia e Svizzera”.

“La media di presenza è di un paio di giorni nelle strutture di città bassa mentre in quelle del borgo storico di Città Alta si calcola anche un giorno in più di permanenza – osserva -. Sicuramente la stagione è partita molto a rilento, soprattutto nei primi mesi e molti di noi per tener viva l’attività hanno dovuto abbassare i prezzi con offerte il più vantaggiose possibili”.

“È stata un’estate difficile a tratti disastrosa se comparata alle stagioni passate, ma nel complesso il flusso turistico nelle nostre strutture ricettive extra alberghiere è stato abbastanza costante, seppur a prezzi ridotti. Ci aspettiamo che la situazione non cambi di molto almeno fino a marzo 2021 e soprattutto fino a quando non ci sarà una reale ripartenza del turismo legato all’aeroporto di Bergamo” conclude Prestini.

“I dati Istat certificano una situazione che non è il segno di un passato remoto, ma la fotografia di una condizione ancora negativa in termini di presenze turistiche e di continua sofferenza degli imprenditori del settore extra alberghiero – aggiunge Cesare Rossi, vicedirettore di Confesercenti Bergamo -. I timidi segnali di ripresa vanno però altrettanto accolti con favore e riconosciuti come un segnale di buon auspicio per il prossimo futuro. Come Associazione lavoreremo certamente con le Istituzioni locali per individuare e mettere in campo nuove iniziative che possano favorire la ripresa del settore turistico territoriale”.

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