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Operazione las vegas

I presunti giri illeciti sui videopoker, dalla Calabria perquisizioni anche a Bergamo

Sequestro su beni immobili (sia terreni che fabbricati), società (sia quote societarie che complessi aziendali) e rapporti finanziari, per un’accertata sproporzione di circa 9 milioni di euro

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno eseguito l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro su beni immobili (sia terreni che fabbricati), società (sia quote societarie che complessi aziendali) e rapporti finanziari, per un’accertata sproporzione di circa 9 milioni di euro, nei confronti dei coniugi 50enni, imprenditori attivi nel settore del noleggio di apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro nelle zone del Gebbione e di Sbarre della città di Reggio Calabria, contigui al gruppo mafioso “Labate”, nonché nei confronti di uno dei loro figli.

Nello specifico, a seguito di articolate attività investigative espletate dalla Compagnia territoriale di Reggio Calabria, sono emerse svariate condotte criminali. La vicinanza ad ambienti criminali sarebbe stata confermata, oltre che dalle attività investigative, anche dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia di rilevante spessore, ritenuti di solida affidabilità nelle competenti sedi giudiziarie.

Tra le condotte configuranti nell’ambito dell’operazione, denominata Las Vegas, la pericolosità sociale qualificata dei soggetti, oltre alle condotte di concorso esterno in associazione mafiosa (cosca Labate), plurime condotte integranti delitti contro la pubblica amministrazione, grazie al concorso di pubblici ufficiali infedeli che agevolavano la crescita imprenditoriale del gruppo, garantendo il conseguimento illecito di licenze e autorizzazioni, plurime condotte estrinsecazione minacciosa e violenta dell’intimidazione di matrice mafiosa.

Gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato una significativa e ingiustificata differenza tra il reddito dichiarato ai fini delle imposte sui redditi e il patrimonio posseduto (anche indirettamente, tramite i propri figli), nonché l’intrinseca illiceità dell’enorme patrimonio accumulato nell’arco temporale oggetto di investigazioni (15 anni): è stata così constatata la sussistenza di una sperequazione di oltre 8,8 milioni di euro.

In esecuzione del decreto applicativo della misura di prevenzione patrimoniale in parola, i finanzieri reggini hanno individuato e, contestualmente, sottoposto a sequestro 8 beni immobili (di cui 6 fabbricati e 2 terreni) situati a Reggio Calabria e a Milano e 4 società (con i relativi patrimoni), unitamente al complesso delle disponibilità finanziarie riconducibili ai soggetti proposti.

Contestualmente l’Autorità Giudiziaria ha emesso un decreto di perquisizione in tutti i luoghi rientranti nella disponibilità del gruppo e delle 4 società agli stessi riconducibili, al cui esito i militari operanti hanno rinvenuto e sequestrato documentazione e altro materiale probatorio di rilevante interesse investigativo, dislocate nelle province di Milano, Torino, Vercelli, Bergamo e Monza-Brianza, oltre che nella provincia di Reggio Calabria.

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