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Atalanta, si riparte oggi a Zingonia: Gasp e il Papu Gomez padroni di casa

Mancano 10 nazionali. In arrivo Miranchuk. La garanzia per un'altra grande stagione è la conferma del mister e dei big

Zingonia, ore 12 raduno: Atalanta, si ricomincia.

E sembra di raccontare un’altra epoca, rivedendo Percassi che balla il rock allo stadio davanti a ottomila tifosi entusiasti.

Invece era un anno fa, il 26 luglio allo stadio che stava scoprendo la nuova Curva Nord-Pisani e una squadra che stava per cominciare la sua prima avventura in Champions. Onorata alla grande, col Papu unico ‘italiano’, giocatore di Serie A, incluso tra i top player scelti dalla Uefa a conclusione dell’ultima Champions: un romanzo in cui l’Atalanta ha scritto pagine bellissime, arrivando a un passo dalla semifinale.

Da Lisbona sono passate meno di tre settimane e si torna in campo. Non a Bergamo, dove lo stadio sta rinascendo (come canta Roby Facchinetti), si lavora per la nuova tribuna Rinascimento ex Ubi-viale Giulio Cesare e per adeguare la Curva Sud-Morosini alle esigenze Uefa, al sopralluogo che gli ispettori faranno fra una settimana per decidere l’ok alla Champions.

A Zingonia si ricomincia a sudare in campo, agli ordini di Gian Piero Gasperini che inizia la sua quinta stagione bergamasco-nerazzurra. Non è poco, perché con Simone Inzaghi (alla Lazio) è l’allenatore più longevo in Serie A nella stessa squadra e con risultati strabilianti, per il Gasp: 4°, 7°, 3°, 3°. E due qualificazioni consecutive in Champions, che non è proprio l’Europa dei poveri.

Domanda: si può fare meglio di così?

L’Atalanta ci prova e Gasperini allenatore è sicuramente la miglior garanzia per una squadra che vuole essere sempre più ambiziosa pur tenendo sempre i piedi per terra e ricordando le proprie origini. Con l’umiltà della provinciale ma con quel coraggio e quella sfrontatezza che sono necessari per arrivare in alto, come ha saputo fare in questi anni la società e lo dimostra anche la volontà di giocare la Champions a Bergamo, che sarebbe un regalo bellissimo ai tifosi che hanno seguito la squadra ovunque, perfino dove non si poteva entrare allo stadio, cioè appunto a Lisbona.

La filosofia della società non cambia: l’anno scorso guida tecnica e squadra confermati in blocco o quasi e due innesti di alta qualità, Malinovskyi per il centrocampo e Muriel per l’attacco. Premesse indispensabili per una squadra che si conosceva e sapeva cosa fare e grazie al suo allenatore ha migliorato il proprio rendimento individualmente e collettivamente. Per non parlare della volata finale alla ripresa dopo la lunga sosta per l’emergenza Covid, con un’Atalanta da ritmo scudetto.

Anche quest’anno l’obiettivo sembra quello che ha già portato a grandi risultati nell’ultima stagione. Cioè conferma dei big (e i Percassi hanno sempre risposto no alle sirene di mercato, con Zapata su tutti oggetto del desiderio, seguito a ruota da Gosens, da Castagne), recupero del Professore, cioè di Josip Ilicic che sicuramente ha ancora tanto da dare a questa maglia con cui d’altra parte si è espresso come in nessun’altra squadra.

Il primo colpo è un russo, Aleksej Miranchuk definito già il vice Ilicic, centrocampista fantasista e trequartista. Mancino, ma anche abile di destro. E ha già segnato due gol alla Juve nell’ultima Champions, quando la Lokomotiv era avversaria dei bianconeri.

Gli altri obiettivi dovrebbero concentrarsi su un difensore centrale, cioè l’argentino Romero che ha giocato nel Genoa ma è della Juve, non costa pochissimo (si parla di 25 milioni) ma potrebbe essere inserita nell’affare qualche pedina. Romero è giovane, 22 anni, il difetto è che è un po’ falloso e ci penserà Gasp a correggerlo, ma potrebbe avere quella rapidità che a volte tra i centrali nerazzurri è un po’ mancata. Potrebbero partire perché piacciono molto gli esterni, ma l’Atalanta non mollerà Gosens per quattro soldi e anche Castagne potrebbe rimanere.

Comunque, sfumata l’ipotesi Vojvoda, potrebbe arrivare Faraoni, terzino destro, non certo un oggetto misterioso visto che con Juric al Verona può già conoscere il metodo Gasperini.

Si parla anche di un possibile ritorno di Berisha come vice Gollini, che sarà disponibile da novembre. Per l’attacco restano caldi gli obiettivi Boga (ma costa molto, 40 milioni) e Lasagna (costa la metà).

L’alternativa ai due stacanovisti del centrocampo, Freuler e de Roon? Tameze è andato al Nizza e poi al Verona. Però rientra Pessina, che a Verona è stato tra i più apprezzati da Juric e quindi fiducia a Pessina, che sarà disponibile fra pochi giorni dopo l’infortunio subìto all’ultima giornata.

L’Atalanta al completo o quasi si dovrebbe vedere solo fra una settimana-otto giorni, dopo gli impegni della Nations Cup. Intanto a Zingonia sarà il Papu a fare gli onori di casa, capitano di lungo corso, alla settima stagione atalantina. Mancano gli infortunati Gollini e Freuler, che hanno dovuto quindi saltare gli impegni con le nazionali, oltre a Ilicic che appena possibile dovrebbe tornare ad allenarsi. Più altri dieci convocati nelle rispettive Nazionali: Caldara (Italia), de Roon e Hateboer (Olanda) e saranno avversari il 7 settembre in Olanda-Italia. Poi Castagne nel Belgio, Malinovskyi nell’Ucraina, Gosens nella Germania, Djimsiti nell’Albania di Reja, Pasalic nella Croazia, Reca (rientrato dalla Spal) nella Polonia e Sutolo nell’Under 21 della Croazia.

Mercoledì alle 12 si conosceranno i calendari della Serie A 2020-21 e dalla Lega dovrebbe arrivare l’ok ad Inter e Atalanta per lo spostamento della prima giornata, in programma il 19 settembre, per cui i nerazzurri dovrebbero scendere in campo dal 26 settembre. Più avanti, il 1° ottobre ad Atene, i sorteggi per i gironi di Champions League, con l’Atalanta in terza fascia e in campo dal 20 ottobre. La finale il 29 maggio 2021 a Istanbul, nello stadio che avrebbe dovuto ospitare la finale 2020, poi spostata a Lisbona.

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