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Bergamo e levate

A settembre la seconda parte del Festival Danza Estate

Dall'1 al 13 prosegue la 32esima edizione

Tanti i titoli in programma anche per la seconda parte della edizione speciale di Festival Danza Estate che, nonostante le differenze rispetto agli anni scorsi imposte dall’emergenza sanitaria, non si smentisce in quanto a entusiasmo da parte del pubblico e degli artisti in scena.

Per il nucleo di settembre si parte l’1 a Levate con la compagnia spagnola Du’K’tO in “Cafunè”, in collaborazione con il festival A Levar l’Ombra da Terra e il Comune di Levate. Du’K’tO è una compagnia spagnola che lavora sulla contaminazione tra danza contemporanea e circo e in Cafuné i performer, accompagnati dalla musica dal vivo di Marc Esteve Checa, giocano, lottano e crescono insieme costruendo diverse relazioni che nascono da una carezza, un semplice gesto quotidiano che può nascondere o svelare sentimenti diversi e aprire le porte a nuove avventure.
Cafuné è uno spettacolo adatto a tutta la famiglia che ha vinto il premio della giuria al IV Matx de Circ – Circaire, Mostra de Circ d’Alcúdia (ES) e la menzione speciale della giuria al III Premio Internazionale Ratataplan (IT). Ore 21 al Parco di Corso Europa (in caso di pioggia Palestra della scuola elementare, via 4 novembre).

Segue una serie di appuntamenti nel bellissimo Chiostro del Carmine di Bergamo Alta in collaborazione con TTB Teatro tascabile di Bergamo. Il 6 settembre due spettacoli in doppia replica alle 18 e alle 21: Giselda Ranieri e Lello Cassinotti in “DI_(S)TANZE”, lavoro di composizione istantanea e improvvisazioni corpo-vocaliche per esplorare i confini in due. Due anime distanti si incontrano e dialogano di-istanti in una stanza. Due anime… lontane, distaccate, che si esprimono a intervalli nello spazio – lo disegnano fisicamente e vocalmente – a tratti.

A seguire, la compagnia Zerogrammi con “Elegia delle cose perdute”. Ispirato al romanzo I Poveri dello scrittore portoghese Raul Brandao, lo spettacolo esplora la separazione dell’essere umano dalle proprie radici e dalla propria identità e il sentimento di esilio non solo geografico ma anche morale che ne scaturisce. Personaggi come anime misere, accomunati dai medesimi sentimenti di straniamento raccontati attraverso una danza che è vertigine e abbandono, che ha la forma della nostalgia e della ricerca e dei paesaggi che vengono attraversati, ma anche della speranza e del riscatto di chi non ha più niente da perdere.

La 32esima edizione segna anche il terzo e ultimo atto di FOCUS PINA. Pina Bausch, la rivoluzione della danza, il progetto triennale che ha dedicato alla coreografa e danzatrice tedesca numerose occasioni di approfondimento attorno alla sua vita e alla sua arte. Quest’anno l’appuntamento è per il 12 settembre al Chiostro del Carmine dove, alle 20:45 verrà proiettato il documentario dal titolo “Quello che ci muove – Gli spettatori del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch ricordano” (regia di Rossella Schillaci) e il film di Anne LinselDancing Dreams. Sui passi di Pina Bausch”. Seguirà l’incontro Gli spettatori bergamaschi raccontano Pina Bausch: a partire dalle testimonianze raccolte nella call pubblica Applausi per Pina organizzata da Festival Danza Estate, Gaia Clotilde Chernetich – autrice, studiosa e drammaturga per la danza – presenta il progetto Quello che ci muove della Fondazione Piemonte dal Vivo. Un archivio della memoria attraverso le esperienze degli spettatori del Tanztheater Wuppertal che coinvolgerà anche la popolazione di amatori e appassionati di danza nella bergamasca. I partecipanti alla call saranno invitati a inviare un testo per raccontare la loro esperienza da spettatori e potranno partecipare all’incontro condotto da Gaia Clotilde Chernetich. Per partecipare alla call Applausi per Pina è necessario inviare il proprio racconto a comunicazione@festivaldanzaestate.it indicando nome, cognome, titolo dello spettacolo visto e il luogo un cui è stato messo in scena. Le testimonianze contribuiranno a nutrire la memoria sull’eredità lasciata da Pina Bausch.

Ultimo appuntamento il 13 settembre alle 18 sempre al Chiostro del Carmine con Daniele Salvitto in “Ksama”, una performance intensa di un talentuoso danzatore, già interprete in diverse compagnie di fama mondiale. Kshama in sanscrito significa atto di pazienza, temperanza, tolleranza, indulgenza e in un certo senso perdono. Costretto in un circolo vizioso fatto di esigenze, frustrazioni ed impazienza, l’uomo contemporaneo trascorre la maggior parte della vita negandosi il tempo di vivere. Coltivare lo Kshama aiuta a combattere delusione, rabbia, gelosia e falsità e a ritrovare la forza per affrontare le sfide della vita.

A seguire “Golden Variations” di Camilla Monga e Filippo Vignato, un tributo alle storiche Goldberg Variations di Bach eseguite da Glenn Gould e all’interpretazione che ne diede Steve Paxton. Camilla Monga (danzatrice e coreografa) e Filippo Vignato (trombonista) rintracciano una similitudine tra le Goldberg Variations e il processo compositivo del duetto. Golden Variations è la conseguenza dell’incontro alchemico tra le potenzialità sonore dello strumento musicale di Filippo Vignato e la danza di Camilla Monga e Pieradolfo Ciulli. Un viaggio in cui lo spettatore attraverserà atmosfere che rievocano la polifonia dei canti ancestrali sardi, i retaggi futuristi e la musica concreta, blues, i motivi da music-hall e le eleganti rapsodie con le blue notes.

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