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Cinema

La recensione

“Tenet”: action movie cervellotico, spettacolare e palindromo da vedere tutto d’un fiato

Ritorno in grande stile per il regista britannico Christopher Nolan capace di raccontare una storia adrenalinica tanto caotica quanto armoniosa per cercare di salvare il mondo da un nemico che è sempre un passo avanti a noi

Titolo: Tenet

Regia: Christopher Nolan

Durata: 150’

Interpreti: Robert Pattinson, John David Washington, Elizabeth Debicki, Kenneth Branagh, Aaron Taylor-Johnson

Valutazione: *****

Si sa: Nolan è un regista a cui le trame semplici non sono mai piaciute.

Negli anni abbiamo assistito infatti, in ordine sparso, a viaggi onirici nelle profondità della mente umana, a storie in bianco e nero raccontate ribaltando il concetto canonico di “inizio – svolgimento – conclusione”, passando poi per metafisiche e paradossali teorie quantistiche per indagare le origini del mondo; insomma partendo da queste premesse è facile capire in che direzione sarebbe andata l’11ª fatica del regista inglese, ma andiamo con ordine.

Tenet” è un film davvero unico nel suo genere che, benché muova i suoi passi all’interno del macrogruppo dei film d’azione (con cliché classici annessi), si rivelerà efficacissimo nel tenerci attaccati alla sedia per tutte le due ore e mezza di durata dell’opera, spingendo lo spettatore a prestare attenzione ad ogni dettaglio, sia esso un nastrino attaccato ad uno zaino o ad un indumento sgualcito, senza fermarsi troppo a riflettere su quanto visto precedentemente. “Non cercare di capirlo, sentilo” non a caso è una delle prime frasi che vengono dette al protagonista innominato della storia, quasi come se Nolan stesso volesse suggerire al pubblico che anche solo il battito delle palpebre rischia di far perdere pezzi fondamentali di un immenso e complesso puzzle formato da intrighi internazionali, armamenti nucleari, folli teorie fisiche ed etiche e stravolgimenti cronologici così frequenti da lasciare storditi tanto i personaggi sullo schermo quanto coloro che si stanno godendo lo spettacolo seduti al cinema.

La trama, seppur con uno svolgimento intricato ed originalissimo, è semplice: il Protagonista, un ex agente della CIA, viene reclutato da un misterioso individuo che lo indirizza ad una base segreta armandolo di sole 5 lettere: “Tenet”. Una volta arrivato a destinazione l’uomo apprende che in futuro è stata sviluppata una tecnologia che consente agli oggetti di invertire la loro entropia e di spostarsi indietro nel tempo per mezzo dell’inversione del flusso temporale. “Tenet” è, per farla breve, la squadra che si occupa di salvaguardare l’oggi dal domani.

Una volta spiegato tale concetto basilare il film prende la rincorsa ed inizia una folle corsa a perdifiato che catapulterà lo spettatore in un magnifico ottovolante targato Warner Bros. tanto maestoso nelle ambientazioni macroscopiche (su tutte svettano le costiere Amalfitane) quanto attento e preciso nel far risaltare dettagli e sequenze microscopiche che saranno da contestualizzare più avanti nella storia non appena ne sarà rivelato il vero scopo.

Anche se non di facilissima fruizione e a tratti ostico per tutti coloro che non sono abituati alle fabule e agli intrecci peculiari del regista londinese, “Tenet” rappresenta una pietra miliare della cinematografia del XXI secolo, rivoluzionaria tanto negli effetti quanto nel susseguirsi degli eventi della storia che da caotici ed aleatori in apparenza, si rivelano invece profondamente armoniosi e parte di un ampissimo è strabiliante disegno di 150’.

Battuta migliore: “Che è successo qui? Non è ancora successo.”

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