Aveva 42 anni e chiedeva solamente processi equi: per ottenerlo è stata disposta a sacrificare anche la sua vita.
Ebru Timtik era un’avvocata turca e a febbraio aveva iniziato uno sciopero della fame insieme al collega Aytac Unsal, oggi in condizioni critiche: giovedì 27 agosto, 238 giorni dopo, è morta in un carcere di Istanbul.
Il suo arresto risaliva a un anno e mezzo prima, con l’accusa di avere legami con il Fronte Rivoluzionario della liberazione popolare che il governo di Ankara considera gruppo terroristico.
Il corpo di Ebru Timtik è stato sepolto venerdì nel cimitero di Gaz e sul caso si è espresso anche il Comitato pari opportunità presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bergamo.
“Esprimiamo sconcerto e dolore per la morte dell’Avvocata turca Ebru Timtik, che aveva votato il suo impegno professionale alla tutela dei diritti umani.
Proprio per accuse di terrorismo contestate in relazione all’esercizio della professione, ed a conclusione di un processo svoltosi in violazione di tutte le garanzie previste dalle convenzioni internazionali a tutela degli imputati, le era stata comminata lunga pena detentiva.
Ma lei aveva reso nota al mondo la sua storia di vittima di iniquità cominciando e proseguendo per 238 giorni uno sciopero della fame che l’ha portata alla morte.
Il nostro CPO, senza se nè ma, si schiera per il libero ed onorevole esercizio dell’avvocatura in tutto il mondo e perché questa non conti mai più tra le sue fila vittime di soprusi ed ingiustizie.
Un pensiero per Te dolce coraggiosa Collega”.
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