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L'intervista

Samuel Vincent Ruggeri: sognando Federer e di entrare nei migliori 50 tennisti al mondo

L’atleta originario di Albino si racconta: con un tuffo nelle sue esperienze più importanti come all’ Australian Open juniores e uno sguardo verso il futuro

Il tennis italiano sta vivendo uno dei momenti più floridi della sua storia. I successi di Fabio Fognini e la crescita impetuosa di Jannick Sinner stanno facendo rivivere in parte i fasti dei gloriosi Anni ’70.

In attesa di conoscere finalmente l’erede di Adriano Panatta, il movimento tricolore si gode la nascita di nuovi giovani talenti come Samuel Vincent Ruggeri.

Originario di Albino, il 18enne ha raggiunto importanti traguardi a livello juniores come il primo turno degli Australian Open, uno dei quattro tornei del Grande Slam. Messosi già in mostra a livello assoluto, il giovane bergamasco punta a diventare la stella del mondo bergamasco della racchetta.

Samuel Vincent, come valuta la sua ripartenza dopo il lockdown?

Non è stato troppo difficile perché ho avuto modo di allenarmi durante tutta la quarantena, mentre il ritorno in campo è stato più complesso in quanto non ero più abituato alla pressione della partita e dei punti. In poco tempo sono comunque riuscito a ritrovare il livello di concentrazione pre-Covid.

Non potendo accedere ai campi di gioco, come si è allenato durante il periodo di chiusura?

Nelle prime settimane ho potuto allenarmi in quanto ho ottenuto una deroga della Federazione dedicata agli atleti di interesse nazionale. Dopo quel periodo è stata applicata un stop totale per cui ho potuto concentrarmi solo sull’ambito fisico.

Nelle ultime settimane si è messo in luce imponendosi sia nell’Open di Clusone che in quello di Palazzolo sull’Oglio. Qual è stata la marcia in più che le ha permesso di togliersi queste soddisfazioni?

Può esser banale, ma ciò che mi aiutato è stata la tranquillità mentale che mi ha accompagnato in questa fase. Sono stato fiducioso nel mio gioco e ciò mi ha permesso di vincere.

Altro importante traguardo raggiunto nel 2020 è stato l’accesso alle semifinali del Campionato Italiano di Serie A1 con il Tennis Club Crema. Alla vigilia si sarebbe mai aspettato di ottenere questo risultato?

Assolutamente no, anche perché mancavano Adrian Ungur e Paolo Lorenzi, i due ‘numeri uno’ della squadra. Lungo il cammino ho scoperto il feeling con Andrey Golubev, assieme al quale non ho mai perso in doppio.

Com’è stato giocare contro atleti del calibro di Simone Bolelli e Gianluca Mager?

È stata una bella esperienza perché mi ha consentito di comprendere quale sia il livello dei migliori al mondo. Ciò mi ha comunque aiutato a rimanere tranquillo e affrontare il match al meglio.

Facendo un passo indietro, da bambino lei ha praticato anche atletica leggera. Cosa l’ha spinta a impugnare una racchetta e impegnarsi di fronte a una rete?

Gioco a tennis da quando ho cinque anni, per cui la strada è stata segnata sin dall’inizio. Ho svolto dell’attività atletica in quanto non avevo un preparatore che mi seguisse e ciò mi ha aiutato dal punto di vista fisico.

Uno dei punti più alti della sua giovane carriera è stato sicuramente la partecipazione agli Australian Open juniores. Ci racconta la sua esperienza oceanica?

È stato sicuramente molto bello e stimolante perché a Melbourne si è a contatto con i migliori esponenti di questo sport sia a livello assoluto che a quello juniores. Essendo dei veri e propri punti di riferimento, sono stati sicuramente di stimolo per me.

Se dovesse scegliere un collega a cui ispirarsi, su quale nome punterebbe?

Sicuramente Roger Federer visto che è sempre stato il mio idolo, sia per la sua posizione in campo che per il suo gioco.

Lo scorso anno gli Internazionali di Bergamo hanno consentito al tennis italiano di scoprire la stella di Jannick Sinner. A livello tricolore esistono altri talenti che potrebbero mettersi in mostra a livello mondiale?

Se dovessi fare qualche nome direi Flavio Cobolli, Matteo Gigante, Lorenzo Musetti e Giulio Zeppieri che in questo momento stanno maggiormente mostrando il proprio valore in campo.

Se dovesse dare un’occhiata al futuro, qual è il suo sogno?

Entrare nei migliori cinquanta giocatori al mondo.

In conclusione, quali sono i prossimi obiettivi di Samuel Vincent Ruggeri?

“Attualmente vorrei giocare dei tornei Futures e guadagnare punti utili per la classifica ATP”.

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