• Abbonati
A cura di

Confcooperative Bergamo

Confcooperative

La cooperazione agricola guarda al futuro rispettando la tradizione: il Caseificio Torre Pallavicina

Fra le circa 300 cooperative aderenti a Confcooperative Bergamo si contano una ventina di realtà operanti nel settore agricolo

Fra le circa 300 cooperative aderenti a Confcooperative Bergamo si contano una ventina di realtà operanti nel settore agricolo. La cooperazione agricola vanta una storia di lungo corso e un forte radicamento territoriale ed è una tipologia di impresa cooperativa che persegue il proprio scopo mutualistico nella lavorazione e nella trasformazione dei prodotti conferiti dai soci, per consentirne il collocamento sul mercato alle migliori condizioni.

Vista la natura del territorio bergamasco, la nostra agricoltura comprende sia attività in pianura che in montagna. Come sottolinea Francesco Maroni, coordinatore del settore agricolo di Confcooperative Bergamo: “La cooperazione agricola bergamasca sta crescendo anche grazie a realtà cooperative come il Caseificio di Torre Pallavicina. La produzione lattiero-casearia ha numeri in crescita che coprono quasi tutte le produzioni DOP che sono presenti sul territorio ( 9 dop ). Una realtà che è stata sancita nell’ultimo anno da diversi eventi importanti per il territorio e per il settore: la candidatura Unesco di Bergamo come Creative City of gastronomy attraverso l’esperienza delle Cheese Valleys, la fiera internazionale lattiero-casearia B2Cheese e la quarta edizione dell’evento internazionale Forme che ha ospitato il premio World Cheese Award”

E a proposito di quest’ultimo premio dobbiamo notare che uno dei riconoscimenti è andato proprio al Caseificio Torre Pallavicina, cooperativa agricola di Confcooperative, un esempio molto significativo di tradizione cooperativa che proprio in questi giorni ha celebrato la sua assemblea di approvazione del bilancio.

La cooperativa nasce il 7 giugno 1936 con lo scopo di tutelare gli interessi economici e morali dei soci che mettevano a disposizione il proprio latte per venderlo o lavorarlo e cedere i prodotti ottenuti. Da allora ad oggi un costante sviluppo del progetto imprenditoriale vede l’avvio della produzione di Grana Padano DOP negli anni ’70 e nei decenni successivi continui ampliamenti e investimenti finalizzati a coniugare modernità e funzionalità delle strutture con una lavorazione sempre artigianale secondo l’antica tradizione casearia.

Non solo tradizione ma anche capacità di innovazione: nel 2019 il Caseificio Torre Pallavicina è stato per esempio il primo produttore di Grana Padano DOP ad ottenere, da parte di CSQA, la certificazione di Benessere animale in allevamento in tutte le sue stalle.

“L’impegno del caseificio nasce dalla convinzione che la realtà cooperativa deve essere di stimolo e di aiuto ai propri soci per accettare le sfide di un mercato e di un consumatore sempre più attento ed esigente, creando nuove opportunità di differenziazione della produzione”.  In questa frase, contenuta nel Bilancio d’esercizio 2019 presentato nella recente Assemblea dei Soci è sintetizzata la filosofia di fondo che anima il Caseificio Torre Pallavicina dove dalla trasformazione del latte fresco raccolto ogni giorno dagli allevatori nasce il Grana Padano Dop Marticola Bg 506 .

Durante l’assemblea sono stati presentati numeri molto significativi rispetto ai risultati conseguiti nel corso del 2019 (cfr. box).

– Il latte raccolto e consegnato è pari 527.833 quintali di latte.
– Il latte conferito dai 21 Soci conferenti è cresciuto dal 2015 al 2019 del 41.30% con un tasso di crescita medio annuo di poco superiore al 10 %.
– 62.869 sono le forme di Grana Padano BG06 prodotte in crescita del 11,15% rispetto al 2018.
– Ricavi pari a 34.951939 nel 2019 in forte crescita (+27,42%) rispetto al 2018
– Valorizzazione del latte conferito dai soci pari ad € 0,472/kg + iva di legge, in decisa crescita rispetto all’esercizio precedente (€/kg 0,41 + iva)

Caseificio Torre Pallavicina

Dichiarazione del Presidente Bettoni: “…Abbiamo chiuso un 2019 molto positivo, in cui è proseguita la costante crescita dimensionale della nostra cooperativa come testimoniato dai numeri di bilancio. Oggi siamo impegnati a realizzare gli investimenti programmati nel 2020 nell’ottica di rafforzare la struttura produttiva ma anche patrimoniale e finanziaria della cooperativa. Tutto ciò in un contesto di mercato in cui l’emergenza Covid sta generando forti criticità ed incertezze: tuttavia proprio la pandemia ha evidenziato l’importanza di consolidare realtà produttive resilienti con solide basi e valori fondanti. Sempre avendo presente la nostra mission: dare valore al lavoro ed alle produzioni dei soci accompagnandoli in un percorso di crescita imprenditoriale.

Il mercato cambia, le esigenze crescono, i consumatori si fanno più attenti: e la cooperativa come risponde? Tre sono le aree di sviluppo attuali: certificazione del sito e del processo produttivo, valorizzazione della materia prima latte e sostenibilità ambientale dell’intera filiera di produzione.

Alla già citata certificazione di “Benessere animale in allevamento” si uniscono infatti altre certificazioni strategiche per competere sui mercati internazionali (BRC Gobal Standard e IFS Food). E’ proseguito l’impegno per il miglioramento delle attitudini alla caseificazione del latte conferito e delle caratteristiche sanitarie degli allevamenti dei soci.  Rispetto alla sostenibilità ambientale si è completato nel corso degli ultimi mesi il progetto di Diagnosi energetica dell’intero processo produttivo e del sito produttivo di Torre Pallavicina con il duplice scopo di supportare le decisioni di investimento, orientandole verso le soluzioni più efficienti, ed individuare aree di recupero energetico con l’obiettivo di un sensibile abbattimento dei consumi energetici (un terzo dell’energia risparmiata a parità di produzione). Sono i primi passi verso l’ottenimento della certificazione ISO 50001 che consentirà di attestare come il Caseificio persegua un approccio sistematico di ottimizzazione e razionalizzazione nell’uso dell’energia.

Possiamo quindi dire con tranquillità che sbaglia di gran lunga chi considera la cooperazione una forma imprenditoriale obsoleta: i fatti, i numeri e i comportamenti di realtà come queste testimoniano la capacità di garantire tenuta e sviluppo sociale dei nostri territori, comprese le aree interne e difficili quali quelle montane su cui ritorneremo in un prossimo articolo.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI