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L'attacco

Violi (M5s): “Tamponi all’ospedale in Fiera? Una lezione per Fontana & Co”

"Altro che astronavi. Strutture ben dimensionare e vicino agli ospedali. Pochi slogan, passerelle e annunci - afferma Violi -. Ma braccia, cuore, lavoro e professionalità. Nonostante tutto, Gallera, Fontana & Co. sembra non abbiano ancora imparato la lezione"

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, il bergamasco Dario Violi critica il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare Giulio Gallera sulla gestione dei rientri dall’estero in questo agosto dai contagi al rialzo.

Dopo la decisione di Regione Lombardia di effettuare all’ospedale degli Alpini in Fiera quanti provengono dai Paesi a rischio Covid 19, (Croazia, Grecia, Malta e Spagna), Violi commenta: “Ecco come l’ospedale degli alpini, ultras e volontari ha salvato Bergamo”.

“Altro che astronavi. Strutture ben dimensionare e vicino agli ospedali. Pochi slogan, passerelle e annunci – afferma Violi -. Ma braccia, cuore, lavoro e professionalità. Nonostante tutto, Gallera, Fontana & Co. sembra non abbiano ancora imparato la lezione”.

“La carta vincente per gestire l’emergenza e far riprendere l’attività al Papà Giovanni XXIII di Bergamo è stata la decisione di spostare controlli e visite dei pazienti covid (2.172 da febbraio scorso) all’ospedale da campo costruito dagli Alpini alla Fiera di Bergamo, a pochissimi minuti di distanza dell’ospedale – prosegue l’attacco del consigliere regionale dei 5 Stelle -. Circa 800 i casi seguiti. Le potenziali fonti di infezione rimangono lì. È ciò che non si è voluto fare nella vicina Milano: nel pieno della crisi, mentre a Bergamo i 70 letti tra intensiva e subintensiva hanno salvato persone lavorando a pieno ritmo, al Portello l’Astronave era ancora in costruzione. Passata la fase acuta, a Bergamo hanno riutilizzato gli spazi per il follow-up dei pazienti e per smaltire le liste d’attesa, mentre a Milano si chiudeva tutto e si discuteva, bocciando proposte come quella raccontata dal Fatto del dottor Giuseppe Torgano del Policlinico di Milano che andava proprio nella direzione di usare la Fiera come hub per tutti i pazienti covid. Così la Fiera bergamasca è una risorsa, mentre l’Astronave un peso. Inoltre, il Giovanni XXIII riesce anche ad assicurare un servizio di tamponi drive-in: 100 esami al giorno. ‘Ma facilmente arriveremmo a 250’, assicurano. Una risorsa più che utile considerati i ritardi della Lombardia anche sugli sbarchi dai Paesi a rischio. Ma l’assessore Giulio Gallera ha preferito affidare i tamponi dei passeggeri del vicinissimo aeroporto di Orio al Serio a un gruppo privato”.

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