• Abbonati
Sebino

La rivincita del pesce di lago e della trota: campagna social per valorizzarlo

Lo dicono i dati dell'Osservatorio Clarabella, riferiti alle vendite della sua Agroittica: la ‘regina d’acqua dolce’ raccoglie il picco di preferenze tra i ristoratori e i consumatori e traina il comparto del pesce di lago e di fiume

È la Trota iridea il pesce d’acqua dolce più amato, seguita da Coregone e Salmerino. Insomma, il tripudio dei Salmonidi.

Lo dicono i dati dell‘Osservatorio Clarabella, riferiti alle vendite della sua Agroittica: la ‘regina d’acqua dolce’ raccoglie il picco di preferenze tra i ristoratori e i consumatori e traina il comparto del pesce di lago e di fiume, insieme appunto a Coregone e Salmerino che la seguono a distanza.

Apprezzato ma ancora un prodotto di nicchia, il pesce d’acqua dolce è protagonista del Lago d’Iseo.

Per fare conoscere meglio le sue qualità e proprietà e valorizzare la pesca e la gastronomia del lago la cooperativa sociale agricola di Corte Franca dà il via alla campagna social #tesoridacquadolce.

La campagna è una una sfida per fare crescere la cultura del pesce di lago e di fiume e far conoscere i locali che se ne fanno interpreti e testimonial. A partire da agosto la Cooperativa sociale agricola di Corte Franca racconta sui propri canali social il pesce di fiume e di lago con fotografie, articoli, approfondimenti, ricette, interviste, indirizzi dove mangiarlo e piccole guide alla scelta, alla preparazione, al consumo e ai giusti abbinamenti; con l’invito a scoprire il ‘matrimonio’ felice tra la proposta gastronomica del lago e quella enologica della Franciacorta.

Il settore del pesce d’acqua dolce conta sempre più estimatori e ambasciatori nella ristorazione sebina e italiana ed è destinato a crescere – dice Andrea Rossi, presidente dell’Agricola Clarabella -. Dopo la contrazione dei consumi legata all’emergenza sanitaria Covid-19, da giugno il comparto è ripartito accelerando a luglio; i mesi di agosto e settembre si annunciano positivi, anche per effetto del recente Bando Ristoranti che dovrebbe dare una spinta ai consumi”. 
Del resto il pesce d’acqua dolce è buono, ha poche calorie ed è ricco di Omega 3 e di acidi grassi polinsaturi, una combinazione che favorisce la vitalità del sistema nervoso e una dieta equilibrata e salutare.

Spiega Roberto Bendotti, responsabile di Agroittica Clarabella: “Tra i nostri clienti è molto richiesto dai ristoranti che puntano sui prodotti del territorio e vogliono proporre una cucina locale e moderna. Valorizzarlo significa anche difendere il comparto della pesca locale e la biodiversità. Basta pensare che i pesci d’acqua dolce nel mondo contano circa 10mila specie diverse, che da sole rappresentano il 40% delle 25mila specie ittiche conosciute. Fiumi e laghi costituiscono solo il 3,5% delle acque mondiali disponibili e di essi solo lo 0,3% è colonizzato dalla fauna ittica. Un enorme patrimonio in un habitat piccolissimo e ancora spesso sconosciuto”.

Ma veniamo ai dati.

Dal mese di ottobre al mese di giugno 2020, in Agroittica Clarabella i prodotti a base di trota sono stati i più venduti (il 42,31%). Seguono a distanza il Coregone (19,10%), il Salmerino (13,69%), il Lucioperca (7,68%), l’Agone (6,41%) e il Luccio (6,24%). Trota, Coregone e Salmerino piacciono soprattutto in filetti affumicati a freddo.

A decidere la classifica sono stati i ristoratori, l’Horeca raccoglie infatti l’86,55% degli acquisti, i privati il 13,46%. Ottimo il piazzamento del Coregone e dell’Agone che da soli sostentano la pesca di professione del Lago d’Iseo e del Garda, in termini di volumi e di valore. Interessante il risultato del Lucioperca che è una specie per l’Italia alloctona (non indigena) ma dalle carni e valori nutrizionali molto interessanti, a dimostrazione che l’acqua dolce riserva sempre sorprese.

Nei nove mesi analizzati da Clarabella, il 55,24% delle vendite ha riguardato il pesce di allevamento, il 44,76% quello pescato in natura.“Sul mercato si conosce e si compra quasi esclusivamente il pesce di allevamento con dominanza per la trota – spiega ancora Roberto Bendotti – la nostra sfida è valorizzare anche e soprattutto il pesce pescato selvaggio e di pareggiare le vendite delle due filiere entro il 2022. Oggi, dopo solo un anno e mezzo di attività, le vendite dei pesci selvatici è aumentata molto. La promozione dei prodotti del territorio sta funzionando e ci permette di mantenere un catalogo di prodotti molto vario”.

Clarabella ha creato la sua Agroittica nel 2018 con l’obiettivo di dare valore al pescato d’acqua dolce e integrare in chiave cooperativa e di sviluppo la filiera della pesca di professione.

Al laboratorio di Iseo, che ha la certificazione CE quale massimo riconoscimento per il comparto, i pesci d’acqua dolce vengono lavorati e trasformati nel rispetto dei più alti standard sanitari e venduti come prodotti freschi, marinati, affumicati a caldo e a freddo, essiccati e in conserve sott’olio extra vergine di oliva.

Tutto il materiale si può trovare sulle pagine Instagram e facebook Cascina Clarabella e Agroittica Clarabella.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
basilico
Ortofrutta
Buono e profumato, il basilico bergamasco: usalo per i filetti di trota in crosta
Il Foghero
Senza prenotazione
Quando il pesce è ottimo e costa il giusto: “Il Foghero” a Misano Gera d’Adda
parco del Serio
Ambiente
Parte la campagna per contenere il pesce siluro e proteggere il Serio
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI