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Parla il presidente

Il Tribunale dopo il Covid: “Interrogatori dal pc e udienze anche al pomeriggio”

Cesare De Sapia: "Tempi della giustizia ancora più lunghi? Non direi, i bergamaschi sono gente che lavora e il nostro personale non fa eccezione: i dati parlano chiaro"

Dopo il lockdown anche il Tribunale di Bergamo si riorganizza. Nelle settimane scorse al palazzo di via Borfuro sono ricominciate le udienze in presenza, ma sempre rispettando le esigenze che la situazione attuale richiede. Un primo passo verso una ripartenza che porterà alcune modifiche organizzative.

Lo spiega Cesare De Sapia, da tre anni presidente del tribunale bergamasco, che parla anche delle settimane difficili nei mesi caldi della pandemia: “Siamo andati avanti pur con mille difficoltà – le sue parole – . Certo, in quel periodo abbiamo limitato la presenza al solo personale e ci è pesato dire alla gente che non si poteva entrare. Ma l’attività è proseguita. Lo dimostrano i dati”.

Cesare De Sapia presidente tribunale

Come si svolgono ora le udienze? “L’ultimo provvedimento emesso ha sancito la riapertura del tribunale, ma gli accessi sono regolati in base all’ora dell’udienza e l’entrata viene concessa su appuntamento. In ogni caso, tengo a sottolineare che gli uffici di cancelleria due ore al giorno sono aperti e chi ha esigenza può entrare e salire”.

Per gli interrogatori di fronte al Gip cambia qualcosa? “È stato sottoscritto un protocollo secondo il quale proseguiranno da remoto come durante l’emergenza, visto che si tratta  di una fase piuttosto delicata. Durante quelle settimane, tra l’altro, sembrava che un detenuto del penitenziario di via Gleno fosse stato contagiato. C’è stata un po’ di apprensione per il giudice che si era recato in carcere a sentirlo, ma poi per fortuna i tamponi a cui è stato sottoposto l’uomo hanno escluso che aveva contratto il Covid”.

Ci sono altre novità all’orizzonte? “Da settembre ci sarà di nuovo la possibilità, secondo la normativa in vigore, dell’udienza cartolare, quella attraverso lo scambio di documenti elettronici, ma solo per il civile. Per il penale sarà ancora possibile l’udienza da remoto”.

“Inoltre – prosegue – , per evitare che si possano creare assembramenti nei corridoi, stiamo pensando di organizzare udienze anche al pomeriggio, in modo da avere un ventaglio più ampio di orari. Ovviamente in  base alla disponibilità degli avvocati, che di solito nelle ore pomeridiane devono seguire l’attività di studio. Lo decideremo al rientro dalle vacanze”.

Questa situazione non rischia di allungare ancora di più i famosi tempi della giustizia già piuttosto lunghi? “La nostra intenzione è quella di non creare ritardi e rispettare i calendari come abbiamo sempre fatto. Sotto questo punto di vista il tribunale di Bergamo, secondo statistiche e programma di gestione, ha un buon ritmo e macina tutte le cause vecchie. Addirittura, secondo gli ultimi dati dell’autunno 2019, abbiamo definito più cause di quelle previste. Del resto si sa, i bergamaschi sono gente che non perde tempo e lavora. E il nostro personale di certo non fa eccezione”.

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