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La panoramica

Vacanze fuori porta? In Valle Imagna: la Cornabusa, il Romanico, il laghetto del Pertus fotogallery

Vi accompagniamo alla scoperta delle bellezze di questo territorio, indicato per gli amanti della natura, dello sport e di chi ama stare all’aria aperta, ma anche per chi desidera godersi un po’ di relax

Se quest’estate volete effettuare piacevoli uscite fuori porta, la Valle Imagna è sicuramente un’ottima scelta. Situata nell’area prealpina delle Orobie Bergamasche, è ricca di bellezze naturalistiche, artistiche e architettoniche, con molti luoghi suggestivi da scoprire o conoscere meglio. È indicata, quindi, per gli amanti della natura, dello sport e delle attività all’aria aperta, ma anche per chi desidera godersi un po’ di relax.

IL VERDE – A contraddistinguerla è la varietà del paesaggio, che passa dalle dolci colline degli Almenno alle cime del Resegone, montagna situata al confine tra la provincia di Bergamo e quella di Lecco, che viene descritta anche da Alessandro Manzoni dei Promessi Sposi. Le vette più elevate, tra cui Punta Cermenati, raggiungono i 1875 metri e presentano un aspetto a dente di sega e da questa particolarità deriva il suo nome. Alle pendici del monte c’è una grande faggeta dove si sviluppa la Foresta Regionale Resegone, che dal 2004 è divenuta zona di protezione speciale della regione biogeografica alpina con l’istituzione di due siti Natura 2000: la ZPS Monte Resegone e la ZPS Costa del Palio.

Grazie alla sua conformazione, è ideale sia per fare tranquille passeggiate sia per effettuare escursioni più impegnative in montagna a piedi o in mountain bike.

All’interno del comune di Berbenno, poco distante dall’abitato di Ponte Giurino, si trova la Valle del Brunone, dichiarata monumento naturale nel 2001 dalla Regione Lombardia e interessata dalla presenza di antiche fonti sulfuree e da giacimenti paleontologici, Quest’area, che si sviluppa lungo il corso del torrente Brunone, è ricoperta da boschi che si alternano a piccole praterie.

È molto bello anche il laghetto del Pertus, spartiacque tra la Val San Martino (LC) e la Valle Imagna, in Località Forcella Alta a Costa Imagna, poco sotto il Monte Tesoro (1431mt). È il luogo ideale per gite e pic-nic, per rilassarsi al sole o per escursioni al Monte Tesoro, alle Tre Camozzere e al Monte Resegone.

Altra caratteristica della Valle Imagna è il sottosuolo che custodisce il più alto numero di grotte e cavità di tutta la provincia di Bergamo formate grazie alla permeabilità del suolo che ha permesso all’acqua di modellare nel tempo la roccia. Complessivamente si contano circa 250 grotte, di cui circa 110 catastate e 140 conosciute, a cui se ne aggiungono altre che nessuno ha mai scoperto ed esplorato. Con il supporto del Gruppo Speleologico Valle Imagna è possibile visitare le principali grotte valdimagnine tra cui: la grotta Tomba dei Polacchi a Rota Imagna, in cui sono stati rinvenuti oggetti in metallo, osso e ceramica dell’Età del Bronzo oggi conservati al Museo Archeologico di Bergamo, la grotta Europa a Bedulita che, scoperta nel 1986, con la sua enorme sala del diametro di 40 metri, è ricca di stalattiti, stalagmiti, drappeggi, al cui centro si trova una cascata e la grotta Val d’Adda, a Cepino, frazione di Sant’Omobono Terme, grotta sorgente le cui pareti sono state completamente modellate dalle acque correnti.

I BORGHI – Oltre a immergersi nel verde, durante la propria gita si può far tappa a uno o più borghi storici e ai manufatti di architettura rurale. Ne sono esempi l’antico Borgo rurale di Cà Roncaglia, che conserva iscrizioni e simboli risalenti al periodo tardo medioevale; il borgo di Arnosto, un tempo sede della dogana veneta, e Cà Gavaggio, antico nucleo abitativo di Corna Imagna che intorno ad una corte centrale conserva ancor oggi gli elementi dell’attività agricola come la stalla, il fienile e i depositi.

Non si può non citare il borgo di Clanezzo, situato in una posizione affascinante, alla confluenza di tre valli bergamasche – Val Brembana, Val Brembilla e Valle Imagna – e di due fiumi, l’Imagna e il Brembo. Facendo quattro passi, qui s’incontreranno il bellissimo castello, che viene utilizzato come location per matrimoni e cerimonie, la passerella sul Brembo e l’antica dogana.

A Strozza, invece, c’è il borgo di Amagno, dove si possono ammirare costruzioni risalenti all’epoca medievale, tra cui case fortificate, anche dotate di torri.

Da non perdere, poi, il complesso di Cà Berizzi a Corna Imagna, attorniato dai muretti in sassi e incastonato in uno scenario che rievoca la vita delle antiche contrade valdimagnine. Grazie ad un importante progetto di recupero e riqualificazione del Centro Studi Valle Imagna, è tornato a vivere, completamente restaurato e trasformato in un centro polifunzionale: ospita una biblioteca, una struttura ricettiva e un centro di animazione culturale e di promozione dell’accoglienza. Dal 4 giugno 2015 Cà Berizzi ha aperto stabilmente, offrendo i primi servizi culturali: biblioteca e sala multimediale con la sezione storica della biblioteca del Centro Studi Valle Imagna, il tesario (costituito da diverse centinaia di tesi di laurea di etnologia, architettura e design) e l’archivio dei video e fono-documenti della memoria e dell’identità. Dal 1 giugno 2016 sono stati attivati anche i servizi recettivi con ristorazione, camere per il pernottamento e sala convegni.

L’esperienza di Cà Berizzi, si colloca in piena sintonia con la rete di iniziative solidali che negli ultimi anni ha visto risorgere anche l’Antica Locanda Roncaglia a Corna Imagna, il complesso monumentale di Arnosto a Fuipiano Valle Imagna, le Baite & Breakfast in Valle Taleggio, nell’offerta congiunta e integrata di valori architettonici, agroalimentari e produttivi sostenibili e coerenti in grado di generare nuova economia di territorio.

LE CHIESE – Dal punto di vista artistico, questo territorio è dotato di molte chiese antiche che conservano un patrimonio artistico di notevole valore fra affreschi, tele, pale d’altare, crocefissi e opere preziose di importanti artisti come Quarenghi, Ceresa, Sibella, Cavagna e Moroni. Sono molto belle le chiese di san Nicola, di san Giorgio, la Pieve di San Salvatore ad Almenno San Salvatore, il tempio romanico di san Tomé, la chiesa di santa Caterina di Tremozia ad Almenno San Bartolomeo, la chiesa di san Pietro ad Vincula a Barzana, la chiesa di San Carlo Borromeo a Burligo di Palazzago; la chiesa di san Giovanni Battista a Fuipiano Valle Imagna; la chiesa di santa Maria Assunta a Locatello; la chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Corna Imagna; e la chiesa di San Marco Evangelista e SS Crocefisso a Valsecca, località di Sant’Omobono Terme. Ancora, vi sono la chiesa di San Pietro a Berbenno; la chiesa di San Gottardo situata in località Rota Dentro; la chiesa di San Siro a Rota d’Imagna; la chiesa di San Bartolomeo a Brumano; la chiesa di San Siro a Rota d’Imagna; la chiesa di San Bartolomeo a Brumano; la parrocchiale di San Lorenzo e la chiesa di Santa Maria Elisabetta di Mortesina a Capizzone; la chiesa di sant’Andrea a Strozza; la chiesa di San Bernardo a Roncola; e la chiesa di San Defendente, che risale al XV secolo, a Roncola San Bernardo.

LA CORNABUSA – Una delle particolarità della Valle Imagna è il santuario della Cornabusa, esempio unico di chiesa ricavata da una grotta naturale immersa nei boschi di Cepino località di Sant’Omobono Terme. Incastonato a mezza costa sul versante destro della Valle Imagna, sino al 1958 era raggiungibile solo a piedi, percorrendo l’antica mulattiera che da Cà Contaglio conduce alla grotta, è raggiungibile in auto o a piedi percorrendo un sentiero da Cepino da cui nel passato, erano soliti salire a piedi nudi i pellegrini in preghiera e penitenza e lungo il quale si incontrano sette cappelle dedicate ai Dolori di Maria. Altri sentieri raggiungono il Santuario da Costa Imagna, Mazzoleni e Bedulita.

Anche oggi il santuario, particolarmente caro ai Valdimagnini, è metà di molti fedeli che invocano la Madonna a cui vengono attribuiti molti miracoli.

Venne costruito nel corso dei secoli a partire dal Cinquecento. Sul fondo della grotta sgorga dalla roccia una sorgente d’acqua, dove si trova la nicchia dove è riposta una statua lignea di Maria Addolorata, meta di fedeli e pellegrini. E alla Madonna della Cornabusa era molto devoto Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto in seguito Papa Giovanni XXIII.

Il Museo del Santuario raccoglie antiche tavolette ex-voto in stile popolare e alcuni oggetti liturgici di particolare valore artistico e storico. Accanto al museo sono visitabili le stanze utilizzate da Angelo Roncalli durante i suoi soggiorni al santuario, in particolare nell’agosto del 1956 per il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale.

LA MADONNA DEL CASTELLO – Un’altra ”chicca” è la Pieve di San Salvatore di Almenno, la più antica chiesa del territorio, le cui origini risalgono ai Longobardi intorno al 755 d.C. Il complesso religioso è composto da tre parti: la cripta del VII-VIII secolo, la primitiva chiesa Plebana IX-XII secolo ed il Santuario di Santa Maria del Castello del XVI secolo. Il santuario fu costruito grazie a un prodigio verificatosi nel 1500, quando una frattura nel muro lasciò scoperto un affresco di una Madonna con Bambino, questo avvenimento fu ritenuto miracoloso e donò nuova speranza agli abitanti colpiti da eventi negativi, tanto che per accogliere i pellegrini giunti per assistere al miracolo, si rese necessario costruire una nuova chiesa : il Santuario di Santa Maria del Castello. La chiesa conserva affreschi fra i più antichi della Bergamasca, un pulpito del 1130 con i simboli dei quattro evangelisti; e vi è un’effige raffigurante le Sibille che reggono cartigli con profezie ed episodi della vita della Vergine.

IL ROMANICO – Un itinerario di particolare interesse artistico e culturale è il Percorso del Romanico, che si snoda attraverso l’antico territorio del Lemine. È un museo Diffuso dell’arte romanica e post-romanica immerso nel verde e riconosciuto a livello Europeo. Adatto a tutti e percorribile in circa due ore, unisce al piacere di una passeggiata la possibilità di visitare monumenti e luoghi di valore in un’area ristretta. I visitatori possono ammirare quattro gioielli dell’architettura romanica e post-romanica: la chiesa di San Tommaso in Lemine detta Tempio di San Tomè, il santuario Madonna del Castello, la chiesa di San Giorgio e la chiesa di San Nicola.

Si può iniziare dalla Rotonda di San Tomè; la più singolare e famosa chiesa romanica per il particolare impianto architettonico, la ricchezza delle decorazioni scultoree e il contesto ambientale in cui è inserita. Il sentiero sulla sinistra del tempio conduce al Ponte romanico del Tarchì: una volta oltrepassato, salendo verso sinistra e poi subito a destra ci si immette su via Borgo Antico per proseguire verso Molina. Su questa antica strada romanica ci sono ancora tracce di una delle due porte che permetteva l’accesso alla Contrada Molina, antica zona industriale fortificata di proprietà del vescovo di Bergamo dove c’erano mulini che funzionavano con l’acqua del Brembo, un torchio per produrre l’olio, un maglio per lavorare il ferro, una segherie e una fornace.

Proseguendo verso una stradina che porta alla Località Moline e alla terrazza alluvionale del Brembo si arriva a un bivio. Entrambe le direzioni portano alla prossima meta: il complesso della Madonna del Castello. Ultimata la visita, percorrendo via Carducci fino al semaforo che permette di attraversare la strada provinciale, arrivando in fondo a via Ospedaletto si giunge alla chiesa di San Giorgio, la più grande chiesa romanica della Diocesi di Bergamo seconda solo alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Costruita nel 1150 per volere del Vescovo di Bergamo, presenta le facciate esterne di diversa tessitura muraria, conserva numerosi dipinti i più importanti della fine del 200, molti affreschi e un piccolo cimitero attiguo di epoca napoleonica.

Continuando sulla strada sterrata di fronte alla chiesa di San Giorgio e attraversata la strada provinciale, per raggiungere la chiesa di san Nicola, bisogna proseguire per via San Giorgio fino alla località “in Armisa”, imboccare via Ponte della Noca, risalire via Dante Alighieri e l’antica strada delle Corne Buse. La chiesa di San Nicola fu costruita nel 1488 in onore della Madonna (Santa Maria della Consolazione) che aveva liberato gli abitanti di Almenno dalla peste. Affreschi di pregio come la Madonna col Bambino del Boselli del 1518, preziose tele come la Trinità di Andrea Previtali del 1517 e la Sacra Famiglia di Francesco da Ponte detto Bassano, sono conservati all’interno della chiesa, oltre all’Organo Antegnati del 1588, il più antico della bergamasca. Dalla Chiesa di San Nicola si accede all’ex Convento dei frati Agostiniani e gli altri ambienti, oltre al bellissimo chiostro.

Si giunge così alla conclusione dell’itinerario che riporta al Tempio di San Tomè, ripercorrendo in discesa la strada delle Corne Buse fino alla Via Ponte della Noca, oltrepassando il ponte della Noca per arrivare al tempio attraversando la strada provinciale.

I MUSEI – Gli amanti della storia possono visitare i musei, che raccolgono informazioni preziose sui mestieri, gli usi e i costumi di questo territorio nel corso del tempo. Vi è il museo del falegname, nato dalla passione del suo fondatore Tino Sana per raccontare la storia di un mestiere molto importante per la Valle Imagna: quello del falegname; un viaggio nel mondo del legno a cui vengono associate tante espressioni di vita popolare che hanno secoli di storia: dalla casa alle botteghe degli antichi mestieri. I visitatori possono vedere attrezzature e macchinari d’epoca costruiti in legno, torni in legno del 1600/1700/1800, biciclette in legno del 1800 e 1900; maglie e trofei del campione di ciclismo Felice Gimondi a cui è stata dedicata un’intera sala.

Inoltre, il museo documenta l’uso del legno nei mezzi di trasporto: dalla slitta alla barca, ai carri regionali, ai calessi, alle carrozze fino all’automobile e all’aereo di Antonio Locatelli. C’è anche la bottega d’arte del “Brusafer” di Aldo Caratti per la lavorazione del ferro e i burattini creati da artisti bergamaschi. Disposto su 3 livelli per un totale di 3500 mq., il museo dispone di una segheria esterna funzionante a caduta d’acqua.

Al suo interno, infine, trovano spazio un centro studi e una scuola dove si tengono corsi professionali di falegnameria, aule didattiche e spazi per la lavorazione del legno oltre ad una biblioteca-sala per convegni.

Spostandosi a Strozza, nel cuore del Borgo di Amagno, all’interno di una piazzetta lastricata in pietra, sulla quale si affacciano storici edifici e la seicentesca Cà del Maestro, protetta da una ringhiera, si trova la Ghiacciaia del Maestro. La struttura, rimasta intatta, nonostante abbia un paio di secoli o forse più, serviva per mantenere il freddo, elemento essenziale per la conservazione degli alimenti deperibili durante la stagione estiva, quando non esistevano i frigoriferi. Questo avveniva grazie alla neve e al ghiaccio accumulati al suo interno durante il periodo invernale che, protetti dalla cupola interrata o ricoperta in terreno, mantenevano fresca la temperatura fino all’inverno successivo.

Nei locali antistanti il cunicolo che porta alla ghiacciaia, si trova il Museo Etnografico Valdimagnino, che oggi, ospita tanti oggetti del passato. Visitandolo è possibile ripercorrere la storia degli antichi mestieri valdimagnini legati al mondo agricolo: attraverso gli strumenti di lavoro e gli oggetti della vita quotidiana si scopre un importante patrimonio storico-culturale e attività come l’allevamento, la lavorazione del baco da seta, la fienagione e il taglio della legna nel bosco. È molto suggestivo, poi, il camino con “nicchia”, scoperto dopo la demolizione di una parete, che lo nascondeva, e seduto nella nicchia c’è Pierino, il fantasma della ghiacciaia. Per visitare il museo rivolgersi a Giuseppe Ghidorzi telefonando al numero 3397704558 oppure consultare il sito www.museovaldimagnino.it

SPORT – Non mancano tante opportunità per i più sportivi. Ad Almenno San Bartolomeo c’è il Golf Club Bergamo: inserito in un’incantevole cornice naturale e paesaggistica, offre un bellissimo campo di riconosciuta levatura tecnica.

A Roncola San Bernardo, invece, si trova il Parco Avventura Bergamo, dove si possono vivere tante esperienze a contatto con la natura. Adatto a tutte le età propone Percorsi di abilità sospesi tra gli alberi, passerelle di legno, ponti tibetani, tirolienne mozzafiato… Per cimentarsi in prove di abilità ed equilibrio, mettersi alla prova, sperimentare coraggio ed accrescere la fiducia in sé stessi e la solidarietà verso gli altri. Tutto ciò condito da tanto divertimento e in assoluta sicurezza, grazie alla presenza di personale qualificato, preparato in base alle più recenti normative, che assiste e sorveglia lo svolgimento dell’attività ed è a disposizione per consigliare ad ognuno i percorsi più adatti alle proprie capacità.

Per gli appassionati delle escursioni in mountain bike, infine, dal 2015 è attivo MTB Valle Imagna, nato come punto di riferimento per gli amanti delle due ruote, progetto per la costruzione e promozione di un offerta turistica più completa e coordinata nell’ambito delle attività sportive praticabili nelle Orobie Bergamasche. Ad oggi sono stati tracciati 10 itinerari da percorrere in mountain bike di vari livelli di difficoltà: dai più semplici percorribili anche in e-bike ai più impegnativi per i bikers più sportivi. Gli itinerari formano un reticolo lungo tutta la Valle Imagna, sviluppandosi dall’alta valle passando per gli Almenno fino all’inizio della Valle Brembana. Sul territorio della Valle Imagna, è attivo il servizio di Bike Hotels, un gruppo di 6 strutture alberghiere si sono attrezzate per accogliere i cicloturisti, mettendo a loro disposizione servizi e assistenza specializzati per bikers e ciclisti. Ricovero sicuro per le bici, possibilità di lavaggio bici, fornitura kit di attrezzi per riparazioni, angolo informativo con libri, mappe, cartine e riviste, menù per bikers, guide in mtb. Per avere maggiori informazioni consultare il sito www.mtbvalleimagna.it

BENESSERE – Chi vuole rilassarsi e rigenerarsi, invece, può contare sull’hotel Resort & Spa Miramonti, la beauty farm Villa delle Ortensie e le Terme di Sant’Omobono.

BUONA TAVOLA – Per chi ama il buon cibo, non mancano le occasioni di gustare prodotti tipici e piatti della tradizione bergamasca nei numerosi ristoranti o nelle aziende agricole dove si possono conoscere e apprezzare antichi sapori che portano con sé un bagaglio di tradizioni e saperi di grande valore che si identificano con il territorio e la comunità.

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