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Lui è di pontida

Fidanzati ubriachi litigano tra loro, poi fan pace e aggrediscono i carabinieri

Una violenta lite scoppiata a Cuveglio (Varese), finisce con i carabinieri al Pronto Soccorso e per i due innamorati l'obbligo di firma

“Tra (la futura) moglie e (il suo prossimo) marito non mettere il dito”. Anche se non è scritto nella Costituzione è bene che i Carabinieri conoscano questo proverbio popolare perché, nel tentativo di sedare una lite tra fidanzati, potrebbero capitare di dover far fronte a molari e incisivi.

Curiosa la vicenda riportata da La Prealpina che vede come protagonisti una coppia innamorata, alcuni carabinieri e un gatto.

Un 31enne di Pontida si è recato a Brenta, primo paese che si incontra entrando nel cuore della Valcuvia, per conoscere i genitori della sua compagna. All’interno di un bar, situato nei pressi di un distributore di benzina di Cuveglio, è scoppiato un diverbio tra i due innamorati sfociato in una violenta lite. All’arrivo dei carabinieri la coppia ha ritrovato sintonia e affiatamento rispondendo alle forze dell’ordine a colpi di parolacce, calci e pugni.

“Lui ha persino dato un morso a un dito del militare – racconta il quotidiano varesino – e ha tentato di impossessarsi del suo manganello (che si è spezzato), mentre lei ha coperto di sputi gli uomini in divisa. Alla fine è stato necessario usare lo spray urticante per riuscire a fermarlo e ammanettarlo, insieme con la fidanzata”.

Giunti sul posto i militari hanno chiesto rinforzi e complessivamente, sono intervenute tre auto di servizio: il radiomobile, i carabinieri di Cuvio e i colleghi di Maccagno con i due innamorati finiti in manette per resistenza a pubblico ufficiale.

Trascorsa una notte agli arresti domiciliari nella casa di lei, a Brenta, i due sono comparsi a Palazzo di giustizia a Varese, davanti al giudice che ne ha convalidato l’arresto, scarcerandoli entrambi con l’obbligo di firma.

“Ora può tornare a casa, così dà da mangiare al gatto. Ma non faccia più sciocchezze’ ha detto il magistrato all’uomo di Pontida che dopo aver ammesso di essersi ubriacato e aver dichiarato di aver colpito per difendersi da una manganellata alla testa, aveva chiesto di essere scarcerato: ‘Ho il gatto da solo a casa, entro domani devo per forza tornare a Pontida’. Ed è stato accontentato”.

Alcuni dei carabinieri intervenuti per sedare la lite hanno riportato qualche piccola escoriazione e sono finiti al Pronto soccorso di Luino, con contusioni guaribili in sette giorni. Nessuna conseguenza per il gatto.

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