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Il vademecum

Bergamo, rivoluzione nella raccolta differenziata: le nuove regole

L’assessore all’ambiente Stefano Zenoni “Sarà un percorso a tappe che partirà dalla modalità di distribuzione dei sacchi”

Settembre in città inizierà con nuove regole da rispettare riguardanti la raccolta differenziata, una “rivoluzione” che cambierà radicalmente alcuni aspetti della gestione dei rifiuti casa per casa. Ma l’assessore all’ambiente Stefano Zenoni assicura: “Sarà un percorso a tappe”. Quindi ogni cittadino avrà il tempo per “abituarsi”, in seguito alla comunicazione ufficiale tramite apposite lettere e i canali del Comune di Bergamo con la campagna di comunicazione Mi piace un sacco.

Un cambiamento che “parte da lontano – dichiara l’assessore – nato circa tre anni fa con il precedente assessore all’ambiente, Leyla Ciagà, che ha lo scopo di introdurre dei sistemi che disincentivano il fatto che la gente si dimentichi o trascuri di differenziare i rifiuti e favorisca le corrette modalità di differenziazione così da aumentare di alcuni punti in percentuale la raccolta differenziata in città. Ora siamo al 72%, speriamo, con questo nuovo metodo, di arrivare minimo al 75% o 76%, il sogno sarebbe raggiungere l’80%, ma è difficile per una città capoluogo”.

“In questo obiettivo ce ne è un altro – continua Zenoni – ma che non partirà subito, cioè quello di distinguere la tassa rifiuti in maniera strettamente collegata alla quantità di indifferenziata prodotta. Chi è più bravo, diciamo, pagherà meno, al contrario, chi non rispetterà le regole, pagherà di più. Viene detta tariffa puntuale, ma arriverà tardi, sarà uno degli ultimi step di questa rivoluzione in città, magari tra un anno o più: ci sono già sperimentazioni lodevoli in Italia che l’hanno applicata, come Parma. Per cui, la quota fissa della Tari diminuirà per tutti, però ci sarà una quota variabile in base al comportamento corretto o meno di ogni cittadino”.

Cosa cambierà, quindi, da settembre?

La modalità in cui ricevere i sacchi grigi e gialli per l’indifferenziato e la plastica.

Dove si ritireranno?

Nei quindici distributori automatici sparsi per la città che iniziano già ad essere installati: saranno sempre attivi, in luoghi facilmente accessibili con tutti i mezzi di trasporto e molto frequentati, come le sedi degli Uffici Pubblici o i supermercati cittadini quali tutte e tre le Esselunga, la Coop, il Di Più di via Serassi e molti altri.

Come potranno essere ritirati?

Con la carta sanitaria dei servizi che può essere quella di qualunque membro del nucleo familiare. La macchina erogherà un rotolo da 10 sacchi: uno per l’indifferenziata e uno per la plastica. Si potrà ritirare solo un rotolo grigio e giallo per volta.

Saranno a pagamento?

No, saranno gratuiti. Saranno a pagamento se si raggiungerà il numero massimo di sacchi per nucleo famigliare.

Quanti sacchi può avere ogni famiglia?

Abbiamo posto un numero obiettivo, vale a dire un numero ideale, che, se raggiunto, il display del distributore ti avverte e ti dà consigli su come fare per risparmiare i sacchi. Il numero massimo, invece, varia a seconda dei membri della famiglia: un single avrà 40 sacchi l’anno, mentre un nucleo di sei persone ne avrà 80 per l’indifferenziato; da 100 a 120 per la plastica. Sono previsti degli aumenti automatici di sacchi per chi ha in casa bambini sotto i tre anni (per la ovvia gestione dei pannolini) o persone incontinenti, dopo averlo preventivamente comunicato ad Aprica tramite PEC. Ogni sacco utilizzato dovrà essere esposto.

E se non bastano?

Non si potrà più ritirarli dal distributore automatico, ma si dovranno ritirare alla sede di Aprica e ogni rotolo costerà 4€, il costo sarà di poco inferiore per gli esercizi commerciali. Anche in questo caso vale la regola per cui si può prendere solo un rotolo alla volta.

Cosa cambierà nei sacchi?

Il grande cambiamento è che ogni sacco avrà un codice alfanumerico collegato all’utenza. Così si potrà sapere a quale nucleo famigliare appartiene il singolo sacco, in questo modo potremo risolvere i casi che ci vengono segnalati di persone che usano in modo improprio i sacchi e che non rispettano la differenziata. In più, i sacchi saranno di misura minore rispetto a quelli utilizzati adesso.

Come sarà, quindi, d’ora in poi, la gestione in condominio?

I condòmini, in pratica, non esisteranno più e saranno visti come uno scorporamento di tanti appartamenti. Non ci sarà più il “saccone” condominiale in cui ogni condomino mette i suoi sacchetti. Ma il luogo adibito alla raccolta dei rifiuti in ogni singolo condominio, d’ora in poi, sarà un deposito dei sacchi singoli che verranno ritirati, come sempre, nei giorni adibiti alla raccolta. Quindi, alcune realtà condominiali dovranno attrezzarsi di conseguenza.

I cambiamenti sono significativi e, forse, saranno difficili da applicare casa per casa: la perplessità rimane attorno al numero massimo di sacchetti che, ad occhio e croce, pare basso specialmente per famiglie numerose che avranno circa 2 sacchi alla settimana, anche rimpiccioliti rispetto ad adesso, trascurando, anche, del tutto, i rifiuti organici degli animali domestici che, si sa, devono essere buttati nei sacchi dell’indifferenziata. Ma, dopotutto, tempo al tempo, si dice.

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