“Per me è una gioia immensa ripartire da qui, con la musica dopo tanto ‘loquace’ silenzio” così Ilaria Iris Facoetti, soprano bergamasco, invitata ad esibirsi al Festival di Mezza Estate di Tagliacozzo, in provincia dell’Aquila, in Abruzzo.
La data in programma, un concerto in notturna mercoledì 12 agosto, non sarà come tutte le altre. Verrá infatti eseguito il celebre Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi in memoria di tutte le vittime del Covid, un evento che la cantante, da bergamasca, vivrà con grande emozione. “Porto con me al Festival la mia amata città, canterò per tutti, ma non posso nascondere che il mio pensiero più grande sarà per Bergamo e per tutti i miei concittadini”.
Ilaria Iris é stata invitata al Festival abruzzese, che in oltre trent’anni di vita ha proposto più di 850 spettacoli, quale membro dell’Associazione Stage Daltrocanto, fondata dal maestro Donata D’Annunzio Lombardi.
“Ho avuto occasione di cantare spesso lo Stabat Mater, ed ogni volta è un’emozione – racconta Ilaria – Lo trovo di una misticità e spiritualità uniche”.
“Penso che sia meraviglioso nella sua interezza, ma se dovessi scegliere due momenti salienti, citerei l’aria per soprano ‘Vidit suum‘ per la struggente scena della morte, quando Cristo esala il suo ultimo respiro, e il duetto finale ‘Quando corpus‘ che, prima di esplodere nella fuga finale dell’Amen, disegna qualcosa di etereo. Un capolavoro senza tempo”.
Nella data del Festival di Tagliacozzo lo Stabat Mater sarà eseguito da quattro voci, “una formazione insolita – spiega Ilaria Iris – ma che a mio avviso da ancora più valore alla motivazione a cui è legato. Insieme a lei sul palco, oltre ai Solisti dell’Accademia Sannita, ci saranno il soprano Alessia Thais Berardi, il mezzosoprano Francesca Di Sauro e il mezzosoprano Giuseppina Piunti. La direzione spetterà al Maestro Giuseppe Aprea al suo debutto come direttore.
”Sono molto grata al Maestro e Direttore Artistico del Festival Jacopo Sipari Di Pescasseroli per l’opportunità e la fiducia dimostrata, e per aver scelto questa meravigliosa musica che possa fare da tramite tra il ricordo di chi non c’è più e noi, eternamente legati a questi capolavori immensi”.
“Vengo dal luogo più colpito in Italia da questa pandemia – conclude Ilaria Iris – come tutti i bergamaschi sanno, abbiamo vissuto un dolorosissimo periodo: il silenzio assordante spezzato da continue sirene di ambulanze e campane a suono funebre. Tutti a Bergamo abbiamo assistito alla scomparsa di parenti o conoscenti, abbiamo visto quei camion carichi di bare lasciare la nostra città. Niente più della musica può commemorare queste trazianti perdite”.
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